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Australia: troppi koala a Cape Otway, uccisi 700 esemplari

Strage di koala nell’Australia sudorientale, nello stato di Victoria. Circa 700 animali sono stati sterminati tra il 2013 e il 2014 per ridurre, dicono le autorità, il sovrappopolamento dell’area.
A cura di S. P.
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Circa 700 koala sono stati uccisi nell’Australia sudorientale, nello Stato di Victoria, per “problemi di sovrappopolamento” e perché non si trovavano “in buone condizioni di salute”. Sono stati catturati, sedati e poi sottoposti a eutanasia. L’intera operazione è stata tenuta segreta per evitare una reazione pubblica. I koala vivevano lungo la costa sud del continente, a Cape Otway. Il ministro allo Sviluppo di Victoria, Lisa Neville, ha parlato di una questione “molto impegnativa e complessa” e ha spiegato che gli animali sono stati uccisi a partire dal 2013, perché “non riuscivano a procurarsi cibo sufficiente per sopravvivere”. Sarebbero stati troppi i koala per il cibo a disposizione: “L’esperienza dimostra che spostare i koala non serve, può provocare anzi ulteriori sofferenze”, ha spiegato Neville.

A sostegno della scelta delle autorità diversi esperti secondo i quali l’eutanasia era l’unica opzione possibile. C’è anche chi ha detto – riportano diversi quotidiani locali – che prima dell’eccidio “tutta l’area odorava di morte” e che molti koala erano riversi senza vita proprio perché deceduti per fame. Ma l’uccisione dei koala ha scosso il Paese e ha scatenato le associazioni animaliste. Per l’Australian Koala Foundation, “ciò che ha fatto il governo è sconcertante”. Il numero di koala a Cape Otway è iniziato a crescere dagli anni Ottanta, quando a causa del sovrappopolamento molti esemplari furono spostati da French Island.

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