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Aumentano le aziende guidate da immigrati, record in Lombardia

Le aziende guidate da cittadini nati all’estero sono ormai l’8,2% del totale delle imprese italiane con un aumento consistente negli ultimi anni.
A cura di Antonio Palma
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Aumentano sempre di più anche in Italia le aziende fondate e guidate da cittadini nati all'estero e poi immigrati nel nostro Paese. Sulle oltre sei milioni di imprese italiane, infatti, oltre 497mila sono quelle controllate da persone nate all’estero con un incremento costante negli ultimi anni e un boom del +9,5% solo negli ultimi due. È quanto emerge  dai dati del rapporto "Immigrazione e imprenditoria 2014", realizzato dal centro studi e ricerche IDOS. Un dato ancora più significativo se raffrontato con quello delle aziende guidate da cittadini nati in Italia che negli ultimi due anni sono calate dell'1,6%. Le aziende di immigrati ormai rappresentano l'8,2% del totale delle imprese italiane e secondo la Commissione europea nei prossimi anni giocheranno un ruolo importante nel rilancio dell'economia dell'Unione e del suo sistema produttivo. Per quanto riguarda la dislocazione geografica, il Nord raccoglie poco più della metà delle imprese a guida immigrata (30,4% nel Nord Ovest e 21,3% nel Nord Est), il Centro oltre un quarto (26,3%) e il Meridione oltre un quinto (22%). Il record è in Lombardia dove il numero di imprese "immigrate" sono oltre 94mila, il 19% del totale, seguono il Lazio, con oltre 60mila, e la Toscana con 48mila.

Il 30% sono aziende del commercio

Anche se crescono, però, è da sottolineare che le aziende guidate da immigrati sono in larga maggioranza imprese piccole e individuali. Queste infatti sono circa 400mila (l'80,6% del totale), e anche per questo spesso si configurano come attività a esclusiva conduzione immigrata. Per quanto riguarda i settori, invece, prevale nettamente il commercio (il 32,5% del totale), seguito dall'edilizia, ma molto dipende dalla nazionalità di origine dell'immigrato. Così ad esempio quasi la metà dei titolari di imprese individuali nati all'estero e attivi nella manifattura è cinese (48,9%), quasi un terzo di quelli attivi nel commercio è marocchino (29,2%), oltre un quarto di quelli attivi nell'edilizia è romeno (28%) e un altro quinto albanese (20,8%), quasi un quarto di coloro che scelgono le attività di alloggio e ristorazione è ancora cinese (24%) e uno su nove è egiziano (11%). Tra gli immigrati titolari di ditte di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, invece, oltre un quarto è di origine bangladese (18,6%) o egiziana (7,5%).

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