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Covid 19

Pfizer decide da sola a chi tagliare le dosi del vaccino: Emilia, Lombardia e Veneto le più colpite

Pfizer ha annunciato un corposo taglio alle dosi di vaccino covid da consegnare all’Italia nella prossima settimana e la contestuale decisione di ripartire autonomamente le restanti dosi tra le regioni senza nessun consulto preventivo con il Commissario straordinario all’emergenza covid. Arcuri: “Produrrà un’asimmetria tra le singole Regioni”.
A cura di Antonio Palma
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Polemica dopo l’annuncio della casa farmaceutica Pfizer di un corposo taglio alle dosi di vaccino covid da consegnare all’Italia nella prossima settimana e la contestuale decisione di ripartire autonomamente le restanti dosi tra le regioni senza nessun consulto preventivo con il Commissario straordinario all’emergenza covid Domenico Arcuri. Nel nostro Paese arriveranno dunque 165mila dosi in meno, si tratta di una riduzione del 29% delle fiale destinate all'Italia che potrebbero far entrare in difficoltà i piani di vaccinazione già stabiliti da alcune regioni proprio a causa della scelta di suddividere le dosi in maniera autonoma.

La prossima settimana 29% di dosi in meno

“La Pfizer ha comunicato, senza alcun preavviso, nel pomeriggio di venerdì 15 gennaio, che avrebbe unilateralmente ridotto le fiale destinate all’Italia nel corso della prossima settimana del 29%. La Pfizer ha altresì unilateralmente redistribuito le dosi da consegnare ai 293 punti di somministrazione sul territorio italiano. Di conseguenza, e in modo del tutto arbitrario, considerando che era già stato comunicato dal Commissario Straordinario alle Regioni che da lunedì 18 gennaio una fiala avrebbe contenuto 6 dosi di vaccino, come da recenti indicazioni di Ema e di AIFA, nella prossima settimana a fronte delle 562.770 dosi previste, verranno consegnate 397.800 dosi” ha fatto sapere il commissario straordinario.

La redistribuzione del vaccino covid Pfizer in Italia

Questa redistribuzione “decisa dall’azienda e non condivisa né comunicata agli uffici del Commissario, produrrà un’asimmetria tra le singole Regioni” aggiunge il commissario straordinario. Secondo la ripartizione decisa da Pfizer solo sei regioni non subiranno alcuna riduzione. Si tratta di Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d'Aosta, regioni che son sotto le 30mila dosi consegnate ad oggi.

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Le reazioni  non si son fatte attendere tra i primi a criticare la decisione il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga. Abbiamo “subito un taglio del 54%" delle dosi di vaccino Pfizer per la prossima settimana, è inaccettabile: penso serva un riequilibrio, dove il taglio venga spartito in modo equanime nel Paese" ha dichiarato Fedriga, aggiungendo: “Ho sentito Pfizer ieri mi dicono che dalla settimana successiva si dovrebbe tornare alla fornitura normale, ma se non abbiamo certezze il rischio è che oggi pomeriggio dovremmo decidere di rallentare la campagna vaccinale".

Pfizer: Dal 25 gennaio stop ai ritardi

La Pfizer, che ha dato analoga comunicazione a tutti i Paesi della Ue, ha assicurato che i ritardi dureranno solo una settimana e che dal 25 gennaio tutto ritornerà come prima . I ritardi sono stati giustificati con la necessità di adeguare gli impianti di produzione e raggiungere così una capacità produttiva più elevata che permetterà di poter consegnare più dosi a febbraio.

“L’ipotesi di iniziare la somministrazione del vaccino agli “over 80”, di provvedere alla seconda dose per il personale sanitario e socio sanitario e per gli ospiti delle Rsa, senza la totalità delle dosi necessarie porta quindi un grave nocumento al suo proseguimento. E penalizzare l’Italia è assai più grave, considerando lo sforzo sinora profuso da tutte le Regioni per accelerare l’andamento delle somministrazioni. Il Commissario ha quindi chiesto a Pfizer di rivedere i propri intenti e auspica di non essere costretto a dover tutelare in altro modo il diritto alla salute dei cittadini italiani” fanno sapere dall’ufficio stampa di Arcuri

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