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Covid 19

“Col coronavirus poveri aumentati del 40% in un anno, agire ora o sarà catastrofe”, l’appello Onu

L’appello dell’Onu per chiedere aiuti umanitari per i paesi più poveri: “In soli 9 mesi, il COVID19 ha messo a rischio decenni di sviluppo umano. I poveri sono aumentati del 40%. Investire ora ridurrà la portata della sfida ed eviterà conseguenze peggiori negli anni a venire. Non avremo una seconda possibilità per fare la scelta giusta”.
A cura di Antonio Palma
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La pandemia covid che ha fatto quasi un milione e mezzo di morti nel mondo innescando una lunga emergenza sanitaria rischia di scatenare un’altrettanta drammatica emergenza povertà che potrà persistere ancora più a lungo. A lanciare l’allarme è l’Onu che in un appello umanitario ha ricordato che a causa del coronavirus centinaia di milioni di persone si sono impoverite in tutto il pianeta e ora rischiano la vita. Se nelle economie occidentali la crisi economica è stata in parte mitigata da misure governative più o meno efficaci, nei paesi meno ricchi infatti il covid-19 infatti ha significato il precipitare nella povertà più assoluta per una larga parte della popolazione.

Per colpa del covid-19 i bisognosi sono aumentati del 40% in un anno

Secondo l’Organizzazione delle nazioni Unite, infatti, con l’emergenza scatenata dal nuovo coronavirus, il numero di persone bisognose di aiuti umanitari nel mondo è aumentato del 40% in un solo anno raggiungendo il nuovo record di 235 milioni di persone. Per contenere questa catastrofe umanitaria, l’Onu ha calcolato che servirebbero nel solo 2021 risorse economiche per almeno 35 miliardi di dollari, circa 29 miliardi di euro. "Un numero record di 235 milioni di persone avranno bisogno di assistenza umanitaria e protezione il prossimo anno, in aumento di quasi il 40 per cento rispetto al 2020. Una cifra che è quasi interamente dovuto a COVID-19", ha spiegato il sottosegretario generale per gli affari umanitari delle Nazioni Unite Mark Lowcock.

"In 9 mesi il coronavirus ha messo a rischio decenni di sviluppo umano"

Per il dirigente Onu la situazione in alcune aree è “disperata” per milioni di persone che già di recente hanno dovuto affrontare conflitti, sgomberi forzati e catastrofi naturali dovute ai cambiamenti climatici.  “È chiaro che non è stato il virus stesso a fare i danni maggiori nei paesi vulnerabili. Sono stati gli impatti della recessione globale e dei blocchi come l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, il calo dei redditi, il calo delle rimesse, l’interruzione dei programmi di vaccinazione e la chiusura delle scuole” ha sostenuto lo stesso Lowcock, concludendo: “In soli 9 mesi, il COVID19 ha messo a rischio decenni di sviluppo umano. Investire ora ridurrà la portata della sfida ed eviterà conseguenze peggiori negli anni a venire. Non avremo una seconda possibilità per fare la scelta giusta”.

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