Condannata a morte Kanae, la serial killer dei cuori solitari

In genere sposano gli uomini e poi li uccidono per incassarne l'eredità, le chiamano "vedove nere" e sono il tipo psicologico di serial killer più diffuso tra le donne. In questa categoria rientra Kanae Kijima, 42 anni, condannata a morte dalla Corte suprema giapponese per tre omicidi avvenuti tra 2009 a Tokio.

Proprio come avviene per la maggior parte degli omicidi commessi dalle donne, le vittime avvelenate. Kanae era solita sedare gli uomini con dei tranquillanti e poi avvelenarli con il gas di scarico delle auto, simulando il suicidio. sceglieva una preda con caratteristiche specifiche: uomini soli in età compresa tra i trenta e gli ottant'anni, in genere in cerca di una compagna. La donna era molto attiva su blog, forum e siti di incontri per cuori solitari, dove rintracciava le sue vittime. Così era avvenuto per Hideki Maruyama, 53 anni, Keizo Ando, ​​80 e Yoshiyuki Oide, 41, la sua ultima vittima.

Quando la polizia ha scoprì il corpo di Yoshiyuki Oide accasciato sul sedile posteriore della sua auto a noleggio vicino a Tokyo l'estate scorsa, concluse rapidamente che si era ucciso. L'autopsia, che stabilì che Oide era morto per avvelenamento da monossido di carbonio, evidenziò nel suo sangue anche tracce di sonniferi. Poco prima della sua morte aveva trasferito una grossa cifra di denaro. Le indagini per omicidio consentirono di risalire all'aspirante sposa e di collegare a lei altri tre delitti.  In sede processuale la difesa della Kijima sostenne che i tre si erano suicidati in seguito alla rottura con la donna. I giudici non hanno creduto a questa versione e hanno condannato la 42enne a morte per impiccagione.