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Attentato a Mogadiscio: oltre 30 vittime. Il presidente accusa estremisti Al Shebab

L’attentato è avvenuto nel quartiere Wadajir è il primo da quando è stato eletto il neo presidente Farmaj . Nessun gruppo ha finora rivendicato l’attacco, ma i jihadisti di al-Shabab sono i maggiori indiziati.
A cura di Biagio Chiariello
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E’ di oltre 30 morti e almeno una quarantina di feriti il bilancio dell'esplosione di un'autobomba in un mercato di Mogadiscio, in Somalia, dove un camion bomba guidato da un attentatore suicida è esploso in un mercato del quartiere Wadajir. Tra le vittime, anche bambini e donne. Secondo le agenzie di stampa, il mezzo, deflagrato intorno a mezzogiorno, era parcheggiato vicino ad un ristorante e non è sicuro che l'obiettivo dell'attentatore fosse il mercato: il camion sarebbe esploso in anticipo rispetto a quanto previsto. Nel quartiere di Wadajir non ci sono difatti edifici governativi, installazioni militari o altri obiettivi tipici degli attentati terroristici. Quel che è certo è che ha seminato morte e orrore nella capitale somala. I testimoni raccontano di scene raccapriccianti e di interi negozi sventrati dalla violenza dall'esplosione.
Quello di ieri è il primo attentato a Mogadisco dall’elezione del neo presidente Mohamed Abdullahi Mohamed detto “Farmajo”, avvenuta lo scorso 8 febbraio.  Anche se per adesso non ci sarebbe una rivendicazione ufficiale, proprio il nuovo presidente ha espresso la sua condanna per l'accaduto, chiedendo “unità contro la barbarie degli estremisti islamici Al Shebab”, che hanno apertamente manifestato la loro opposizione netta alla nuova guida del Paese promettendo altra violenza. Solo poche ore prima delle ultime elezioni, un attacco terroristico condotto dai militanti collegati ad al-Qaeda aveva provocato morti e feriti nell’International Village Hotel, nella città portuale di Bosasso, nella regione autonoma del Puntland.

"Se fosse confermato il coinvolgimento di al Shabaab nell'attentato – ha affermato il ministro degli esteri Angelino Alfano all'agenzia Nova – si tratterebbe di un nuovo e gravissimo tentativo di destabilizzare il processo democratico recentemente avviato in Somalia, con l'elezione alla presidenza della Repubblica federale somala di Mohamed Abdullahi Mohamed Farmajo". "Esprimiamo vicinanza e cordoglio al governo somalo e alle famiglie delle vittime. L'Italia – ha concluso il ministro – rimane saldamente a fianco della Somalia nel processo di stabilizzazione del Paese. Insieme faremo sì che i terroristi non riescano a fermare il cammino di pace e di riconciliazione in atto". “

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