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Attentati Parigi. Le Monde critica gli 007 francesi: “Sapevano da ottobre”

Il prestigioso quotidiano transalpino contro l’anti-terrorismo che però si difende spiegando di aver avuto le mani legate da leggi e burocrazia. La controreplica di Le Monde: “La soluzione arrivava da Renzi…” scrivono.
A cura di Biagio Chiariello
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Le Monde attacca l'antiterrorismo francese. Nella apertura della prima pagina il quotidiano transalpina titola sui "nuovi buchi della lotta antiterrorismo". Secondo il giornale infatti "la Francia disponeva di elementi su un'operazione che si stava preparando ma non è stata in grado di intercettare in tempo il commando". Le Monde sostiene che "i servizi di informazione si basano su una raccolta massiccia di informazioni, ma non hanno i mezzi di analizzarle". Più nello specifico, il giornale parigino assicura che l’intelligence francese sapeva già l'8 ottobre che ci sarebbe stata una serie di attentati, e uno dei luoghi nel mirino dei terroristi era "una sala da spettacoli" della capitale.

"11.700 persone sospette e non solo 2mila come dice Cazeneuve"

Secondo i conti fatti da Le Monde, ci sono 11.700 nomi di persone da tenere sotto controllo per i loro legami con la Siria, quando invece il ministro Bernard Cazeneuve ha parlato recentemente di una cerchia ristretta che non va oltre  i duemila sospetti circa. Non si tratterebbe però di errori. Il problema, secondo le fonti, è "inerente al sistema e imputabile a regole di diritto che vietano, in particolare, la raccolta massiccia di dati in modo continuo così da essere in grado di seguire in modo permanente queste 11.700 persone".

"La soluzione arrivava da Renzi"

E ancora Le Monde punta il dito contro l'antiterrorismo, che nonostante i dati in suo possesso non è stato in grado di intercettare il commando che ha insanguinato Parigi. Il quotidiano inoltre ricorda che fu "Matteo Renzi, il 9 gennaio, a puntare il dito contro tale criticità, chiamando tutti alla creazione di “un'agenzia europea di informazione". "I suoi partner – continua il quotidiano – fra cui la Francia – non hanno voluto". In tal senso, secondo il giornale parigino “la lezione dell'11 settembre 2001 non è stata seguita dalla Francia e da altri Paesi europei, dunque la scelta degli Stati Uniti di proteggersi con il Patriot Act – che consente fra l'altro di tracciare in modo capillare gli spostamenti e le frequentazioni delle persone – non è stata imitata”.

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