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Ast, la società ai lavoratori: “Pagheremo gli stipendi quando tornerete a lavoro”

Dopo la nota dell’azienda non si è fatta attendere la replica dei sindacati: “Siamo di fronte ad un’ennesima provocazione, ma noi non ci muoviamo, lo sciopero andrà avanti”.
A cura di Davide Falcioni
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All'indomani della nuova protesta dei lavoratori dell'Ast di Terni, che ieri hanno occupato la superstrada verso Orte lamentando il mancato pagamento degli stipendi da parte dell'azienda, la società ha diramato una nota e fatto sapere che il pagamento dei salari avverrà solo alla ripresa dell'attività, ovvero quando lo sciopero verrà interrotto. Non prima, dunque, di giovedì prossimo, quando si terrà l'incontro al Ministero dello Sviluppo Economico: "Acciai speciali Terni – si legge nel comunicato – precisa di avere già anticipato nel comunicato del 24 ottobre scorso che le difficoltà nello svolgimento delle normali prestazioni lavorative avrebbero potuto comportare un ritardo nella normale erogazione degli stipendi del mese". Insomma, se lo sciopero verrà ulteriormente prolungato non ci saranno stipendi.

Non si è fatta attendere la replica del sindacato: "Siamo di fronte ad un'ennesima provocazione, ma noi non ci muoviamo, lo sciopero andrà avanti", spiega Claudio Bartolini, della segreteria della Fim Cisl di Terni. Secondo Bartolini, che anche oggi è impegnato in uno dei presidi allestiti in città, "il blocco della superstrada di ieri sera è stato organizzato proprio in risposta al mancato pagamento degli stipendi e altre iniziative verranno fatte con lo stesso motivo". "Nelle prossime ore si riuniranno le segreterie provinciali di categoria, poi successivamente si dovrebbero tenere le assemblee con i lavoratori e vedremo insieme a loro come continuare la lotta. Tutto in divenire, ma lo sciopero continua almeno fino a giovedì".

Già nella serata di ieri Stefano Garzuglia, Rsu Fiom all'Ast, aveva detto: "Non possiamo tollerare oltre questa situazione, bisogna mantenere gli accordi presi e soprattutto bisogna dare ai lavoratori ciò che spetta loro”. “Non possiamo buttare al vento le lotte e gli sforzi di questi giorni, dobbiamo continuare con la lotta anche se siamo allo stremo. Ci sono lavoratori che non hanno un euro neanche per pagare il pane, non ce la facciamo più. Abbiamo provato a smuovere di nuovo l’azienda, entro domani vogliamo risposte”.

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