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Assalto con ruspa, sventrato il caveau. Forse quattro milioni il bottino

Una rapina da film quella avvenuta a Catanzaro. Decine di banditi hanno assalito la sede di una società di trasporto valori. Auto incendiate, chiodi in strada e sparatoria finale. I rapinatori sono ancora in fuga.
A cura di Biagio Chiariello
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Una scena da film vissuta in prima persona per coloro che ieri sera, intorno alle 21, nel Comune di Caraffa, alle porte di Catanzaro, hanno assistito all’assalto al caveau della Sicurtransport, una nota azienda di portavalori. Una banda di delinquenti (almeno una decina di persone, ma forse anche di più) ha sfondato il muro di cinta della società con una ruspa, portando via un bottino di alcuni milioni di euro, che era custodito nella sede della Sicurtransport.

Il colpo è avvenuto nel quartiere San Floro, in località Maricello nella zona tra Martelletto e Caraffa alle porte del capoluogo calabrese. I malviventi avrebbero preparato il tutto con fare certosino (probabilmente da diversi mesi) e l’obiettivo principale di favorire una fuga repentina dopo l’assalto: chiodi e olio sull’asfalto, mezzi parcheggiati per strada e dati alle fiamme per bloccare le vide di accesso, blocco delle comunicazioni radio. Frazie alla ruspa dotata di martello pneumatico, i rapinatori hanno sventrato la parete della struttura e portato via il bottino (non è ancora stata precisato l’importo dell’intera somma, ma si parlerebbe di circa 4 milioni di euro). La fuga dopo aver ingaggiato un conflitto a fuoco con le guardie giurate che si erano rifugiate in una stanza: la banda ha esploso alcuni colpi di kalashnikov, ma non ci sono stati feriti

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L’obiettivo della squadra mobile, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, è ora quello di individuare i componenti del commando. Sul luogo dell'assalto sono al lavoro i tecnici della polizia scientifica per i rilievi, nella speranza di trovare un indizio che possa mettere gli investigatori sulla strada giusta per risalire ai rapinatori. "Stiamo lavorando in stretto contatto con la polizia giudiziaria, stiamo effettuando attività”, ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

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