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Assalto al Circo Orfei a Mestre: domatore ferito e trapezista picchiato

Circa venti persone si sono introdotte all’ora di pranzo sotto i tendoni del Nelly Orfei a Mestre armate di asce, coltelli e spranghe di ferro.
A cura di Susanna Picone
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Circa venti vandali armati di asce, coltelli e spranghe di ferro hanno assaltato oggi intorno all’ora di pranzo il Circo Nelly Orfei in via Eugenio Bacchin a Mestre (Venezia). Al momento dell’assalto, come ha spiegato il direttore Darix Martini, non c’era nessuno tranne alcuni dipendenti e addetti. Secondo la ricostruzione del direttore riportata da Il Gazzettino, verso le 12.30 sono arrivate circa 15-20 persone che a volto scoperto hanno sfasciato vetrate, sedie, sgabelli e hanno anche aggredito alcune persone: il domatore delle tigri è finito in ospedale con una coltellata a un braccio mentre il trapezista e un altro ragazzo sono stati picchiati. Sul posto è arrivata la polizia scientifica e la Digos che stanno conducendo le indagini. Il Circo Nelly Orfei dispone di un impianto di telecamere a circuito chiuso e le registrazioni sono già state acquisite dagli investigatori. L’assalto di oggi segue il boicottaggio dello spettacolo d'esordio, giovedì scorso, con trecento attivisti della Lav che hanno impedito l'accesso al circo bloccando le auto. In quella occasione un bigliettaio 78enne era stato ferito da un pugno.

La denuncia del direttore – “Abbiamo effettuato spettacoli in tutta Europa – ha detto Martini – anche nelle zone più malfamate del sud Italia non avendo mai avuto alcun problema. Quello che è accaduto oggi è qualcosa di assurdo. Non avevo mai visto una cosa del genere, tanta cattiveria per cosa?”. Il direttore del Nelly Orfei ha detto di augurarsi che si trovino i responsabili del blitz: “A prescindere dai danni avuti vogliamo che paghi chi se la prende con chi vuole solo dispensare sorriso e felicità ai bambini e alle famiglie di tutto il mondo e non possiamo tollerare che a nessun nostro dipendente sia toccato un solo capello perché da sempre tutti in questo circo hanno lavorato con dignità e rispetto per tutti”.

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