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Arturo Toscanini, alla Scala si celebrano i 150 anni del grande direttore d’orchestra

Un concerto, una mostra e un libro per i 150 anni di Arturo Toscanini. Dal 22 marzo, il Teatro alla Scala di Milano celebrerà l’artista che ha cambiato per sempre il modo di intendere il ruolo del direttore d’orchestra nel mondo. Nel segno dei suoi ideali mazziniani e garibaldini.
A cura di Redazione Cultura
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Teatro alla Scala di Milano
Teatro alla Scala di Milano

Un concerto, una mostra e un libro per i 150 anni di Arturo Toscanini. Dal 22 marzo, il Teatro alla Scala di Milano ospiterà una mostra curata da Harvey Sachs e Franco Pulcini a cui è collegata un libro, ad opera del professor Marco Capra, edito da Rizzoli Libri Illustrati. Il 25 marzo, invece, il Maestro Riccardo Chailly salirà sul podio per un concerto in occasione del 150° compleanno del grande direttore d'orchestra nato a Parma il 25 marzo 1867.

Il maestro Riccardo Chailly, attualmente direttore Musicale del Teatro alla Scala, nonché direttore dell’Orchestra del Festival di Lucerna, dirigerà la Sinfonia n° 7 di Beethoven, lo Stabat Mater, il Te Deum dai Quattro Pezzi Sacri di Verdi e in conclusione, l’Inno delle Nazioni con il Coro del Teatro alla Scala diretto da Bruno Casoni. Prevista la partecipazione del tenore Fabio Sartori.

Così il Teatro alla Scala di Milano intende omaggiare il Toscanini accorato difensore degli ideali democratici di Giuseppe Mazzini e di Giuseppe Garibaldi, rendendo onore all'uomo, oltre che all'artista, al repubblicano convinto. D'altro canto, la figura di Toscanini artista e organizzatore è celebre in tutto il mondo in quanto, grazie all'esperienza del musicista parmigiano, la figura del direttore d'orchestra è mutata nell’immaginario collettivo e nella sua funzione all’interno del Teatro alla Scala, ma anche negli Stati Uniti e nel mondo.

In ultimo, va ricordato come l'opera di Toscanini è anche legata all’introduzione dei repertori sinfonici tedeschi presso l'esigente pubblico italiano. Un'importante novità introdotta da Toscanini che, nel 1930, divenne il primo direttore d’orchestra non di scuola tedesca a dirigere il Festival wagneriano di Bayreuth.

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