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“Arriverà a ucciderci, tenete in carcere il mio ex “, il disperato appello di Elena

L’appello ai giudici di Elena Farina, una donna torinese: “Ha tentato di uccidere con la pistola mio figlio ma viene sempre liberato, fa sul serio, ci ammazzerà”. L’uomo si difende: “Non ho mai minacciato nessuno”.
A cura di Antonio Palma
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"Non fatelo uscire dal carcere, chiedo aiuto al giudice, se quell’uomo esce viene qui e mi ammazza, sono sicura”, è il disperato e drammatico appello di Elena Farina, una donna torinese di 48 anni che dopo la separazione dal marito ha dovuto subire insieme al figlio 19enne decine di atti intimidatori da parte dell'uomo, il 46enne Luigi Garofalo. Non sono bastate infatti le quindici denunce presentate alla polizia né la violazione sistematica delle misure cautelari imposte dai giudici a tener lontano l'uomo dalla sua famiglia. Il 46enne infatti è stato arrestato più volte per violazione degli obblighi di non avvicinarsi alla ex ma altrettante volte è stato scarcerato e posto ai domiciliari.

L'uomo è finito in manette la prima volta l’8 marzo scorso dopo aver aggredito con una pistola il figlio nel bar di famiglia, una delle proprietà contese. Secondo il racconto di Elena, l'uomo avrebbe tentato di sparare al figlio di 19 anni della coppia ma la pistola si sarebbe inceppata. Garofalo è rimasto in cella due giorni. Il 10 infatti è stato scarcerato con un divieto di avvicinamento emesso dal gip ma il 28 dello stesso mese gli agenti lo hanno arrestato nuovamente per aver disatteso le prescrizioni del giudice. Anche in questo caso il Gip ha deciso per una misura alternativa al carcere concedendo i domiciliari. "Appena è tornato in libertà si è ripresentato da noi per minacciarci. Diceva che ce l’avrebbe fatta pagare, che ci avrebbe ammazzato. Parla sul serio" ha raccontato ora la donna.

"È uscito dal carcere alle 20 e alle 20.40 era già al bar. Noi non ne possiamo più. Questa non è vita, proprio non capisco perché i giudici continuino a rimetterlo in libertà" ha dichiarato disperata la 45enne. L'uomo per il momento è finito di nuovo dentro proprio per questo episodio essendo formalmente evaso dai domiciliari, "ma per quanto ci resterà questa volta?" si chiedono madre e figlio. Numerose le minacce denunciate dalla donna tra cui telefonate assillanti, gomme dell'auto tagliate e continui appostamenti . "L'ultima volta mi ha detto ‘entro due giorni ti asciugo e ti ammazzo a te e tuo figlio, il bar è mio e mi riprendo il bar”, ha raccontato la donna, lanciando un appello: “Al giudice voglio dire che non è possibile farlo sentire così al di sopra della legge, riesce comunque a farla franca. Mi aspetto una tutela".

L’uomo al momento è indagato per atti persecutori sia nei confronti della ex consorte che verso il figlio ma non per tentato omicidio come ha confermato il suo legale , l'avvocato Fabrizio Bonfante. "È scattato qualcosa nell’uomo, forse una relazione di lei, che porta al gesto con la pistola. Ora bisogna capire se l’arma era vera o no. La procura in questo momento non ci contesta il tentato omicidio” ha spiegato il legale, aggiungendo: "Io smentisco la versione della donna nel punto in cui sostiene che lui è andato nel bar di lei. E non è vero che lui ha riferito a due persone che voleva uccidere il figlio”. "Ho parlato con lui, gli ho detto mi raccomando, io non voglio che tu faccia cose che non puoi fare. Lui mi garantisce che non le farà” ha concluso l'avvocato.

Garofalo si difende. "Io sono semplicemente andato al mio bar, a Barriera di Milano, per prendere un medicinale e un cellulare. Poi sono andato dai carabinieri e nella parrocchia dove devo scontare gli arresti domiciliari. Ma la mia ex moglie ha chiamato la polizia dicendo che l'avevo minacciata" fa sapere l'uomo tramite il suo avvocato. "Il mio assistito nega le persecuzioni", spiega anora il legale. "Loro sono una di quelle coppie che un giorno si ama e il giorno dopo si odia – aggiunge -. E il mio cliente racconta che, durante i litigi, le minacce arrivavano da entrambe le parti. Luigi faticava ad accettare una relazione che la sua ex moglie avrebbe iniziato con un altro uomo. Questo era motivo di tensione". Tensione che, lo scorso 8 marzo, l'ha portato a minacciare il figlio più grande, di 19 anni, con una pistola. "Era una scacciacani", spiega Bonfante, che comunque condanna il gesto.

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