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Arriva la legge che blocca le cartelle pazze

In commissione Finanze al Senato via libera al testo che permette l’annullamento automatico della gabella quando gli enti preposti non rispondono.
A cura di Redazione
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Ancora un atto vandalico nei confronti di una delle agenzie di riscossione crediti di Equitalia. Nella notte qualcuno, che non è stato identificato, ha lanciato pietre e mattoni contro la sede di Genova e imbrattato i muri con numerosi insulti.

Cartelle pazze che mandano in crisi i contribuenti, costretti a dover spiegare alla burocrazia perché non devono pagare delle imposte non dovute? A breve potrebbe arrivare la legge che blocca la più odiata delle vessazioni dei "tartassati" italiani: la commissione Finanze del Senato ha messo a punto un testo base che potrebbe già essere approvato domani e che ha il sostanziale via libera del governo. Permette l'annullamento automatico in caso di mancata risposta da parte degli enti preposti. Sul tavolo resta ora un altro nodo, quello dell'attenuazione delle ganasce fiscali.

In dettaglio: il disegno di legge sulle cartelle pazze è costituito da un solo articolo: prevede che i cittadini-debitori possano presentare una dichiarazione che confuti la correttezza della cartella esattoriale entro 90 giorni dalla notifica. Il concessionario ha 10 giorni per chiedere spiegazioni all'ente creditore, che entro 60 giorni deve fornire una risposta. "In caso di mancato invio – si legge nella bozza di ddl – e trascorso inutilmente il termine di 220 giorni dalla dichiarazione iniziale le cartelle sono annullate di diritto".

C'è ovviamente un meccanismo che permetterà di evitare le astuzie dei soliti furbi: per scoraggiarli sono previste megamulte e una sanzione amministrativa va dal "100 al 200 per cento dell'ammontare delle somme dovute". Il ddl prevede che le nuove regole si applichino anche a tutti coloro che hanno presentato dichiarazioni per contestare le cartelle prima dell'entrata in vigore della legge.

Per quello che riguarda le ganasce fiscali, ovvero il provvedimento di blocco dell'auto di proprietà in caso di debiti con i concessionari delle tasse o con gli enti locali l'unico nodo che resta da sciogliere è l'abrogazione di quanto predisposto dal governo Berlusconi, ovvero che il provvedimento scattasse per i debiti sotto i 2mila euro, solo dopo due comunicazioni da parte dell'amministrazione.

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