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Blitz contro Casapound a Napoli, 10 arresti. L’accusa è banda armata

L’accusa nei confronti degli indagati è di aver partecipato, tra le varie cose, a scontri di piazza e aggressioni nei confronti di avversari politici. Incitavano, inoltre, all’odio razziale e allo squadrismo. Ai domiciliari Emanuela Florino, candidata alla Camera dei Deputati con la lista di estrema destra. Alcuni indagati progettavano anche di violentare una studentessa universitaria ebrea.
A cura di Susanna Picone
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florino casapound

I carabinieri del Ros stanno effettuando dalle prime ore di questa mattina un’operazione che ha portato all’arresto di dieci persone, esponenti dell’estrema destra partenopea. Gli indagati, secondo quanto si apprende, sono ritenuti responsabili tra le varie cose di banda armata, detenzione e porto illegale di armi e di materiale esplosivo, lesioni a pubblico ufficiale e attentati incendiari. Gli arresti sono stati compiuti tra le province di Napoli, Salerno e Latina, le indagini sono legate agli scontri tra gruppi di destra e di sinistra avvenuti a Napoli nel 2011. Nel corso dell’indagine sono state documentate numerose aggressioni nei confronti di avversari politici, tra i vari episodi l’accoltellamento avvenuto durante la campagna per le ultime amministrative, ma anche la sistematica attività di “indottrinamento” dei giovani militanti all’odio razziale e all’antisemitismo. Secondo quanto emergerebbe dalle intercettazioni alcuni indagati progettavano anche di violentare una studentessa universitaria ebrea.

Gli esponenti di Casapound – Tra i nomi degli arrestati compare anche quello di Emanuela Florino (in foto), figlia dell’ex senatore di Msn e poi di An Michele, tra gli esponenti di spicco a Napoli del movimento Casapound e a sua volta candidata alla Camera nella prossima tornata elettorale. A lei e ad altre tre persone sono stati concessi gli arresti domiciliari mentre due arrestati sono finiti in carcere e altri quattro sono destinatari di obblighi di dimora. Casapound, da quanto è emerso, non è l’unica sigla di estrema destra presente nell’indagine dei Carabinieri del Ros di Napoli per cui il gip Francesco Cananzi ha emesso misure cautelari. Nella sede in via Foria però, secondo gli inquirenti, si pianificavano gli scontri con i collettivi studenteschi di sinistra e le varie aggressioni. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di coltelli e mazze.

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