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Arrestato il boss Avesani, “Principe del narcotraffico” latitante dal 2011

L’uomo considerato al vertice del traffico di droga in Italia è stato condannato a 15 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti.
A cura di Antonio Palma
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Le forze dell'ordine erano sulle sue tracce dal 2011 quando dopo essere stato condannato a 15 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti si era reso irreperibile ma la sua latitanza è finita mercoledì quando gli agenti della squadra mobile di Roma lo hanno smascherato arrestandolo. Lui è Massimiliano Avesani, 52enne soprannominato il principe del narcotraffico, e ritenuto dagli inquirenti l'anello di congiunzione tra le cosche della ‘ndrangheta calabrese e il banditismo romano rinato dalle ceneri della Magliana. Avesani che negli anni grazie al traffico di droga internazionale aveva stabilito solidi legami  con gli ambienti più potenti del crimine organizzato si nascondeva nel quartiere del Torrino nella capitale con documenti falsi.

Avesani era sicuro di sé e non immaginava che gli inquirenti lo avevano ormai nel mirino. Quando è stato fermato mentre usciva da un garage in via Mauriac agli agenti ha detto di chiamarsi Giovanni Battista e ha mostrato loro un documento falso. Portato in questura però Avisani messo di fronte alle evidenze ha ammesso la sua vera identità esclamando: "Avete fatto Bingo!". Avesani, a cui sono stati addebitati alcune delle operazioni di commercio di droga più imponenti in Italia fin dagli anni '90 con tonnellate di stupefacenti arrivate nei porti a bordo di navi, era stato già arrestato nel 2011 a Montecarlo ed estradato a Roma dove però era riuscito a sparire grazie ad alcuni complici.

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