Armi chimiche in Siria, l’Onu apre un’inchiesta

Nei giorni scorsi nella regione di Aleppo vi è stato un attacco che, l’hanno confermato alcune fonti, è stato condotto con armi chimiche. Sono morte oltre venti persone e il regime di Assad e i ribelli si sono accusati a vicenda riguardo le responsabilità di tale attacco. Ora le Nazioni Unite hanno annunciato che avvieranno un’inchiesta sul presunto utilizzo di armi chimiche nel Paese. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon che ha spiegato che l’inchiesta partirà il prima possibile e che le indagini riguarderanno appunto gli episodi denunciati dal regime nella zona di Aleppo. Il segretario generale dell’Onu ha chiesto “un accesso in Siria senza restrizioni” per poter così condurre in maniera efficace le indagini. L’inchiesta sarà fatta in cooperazione con l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche e l’Organizzazione mondiale della sanità.

Continuano i combattimenti – Ban Ki-moon ha parlato di una “missione difficile” dove sarà essenziale la piena collaborazione di tutte le parti. Dalle Nazioni Unite hanno ricordato anche che l’uso delle armi chimiche rappresenta un crimine contro l’umanità. La preoccupazione di un ricorso a tali armi proibite, dopo due anni di sanguinoso conflitto, è aumentata. Susan Rice, ambasciatore Usa, ha accolto con favore l’annuncio di un’inchiesta dell’Onu sottolineando che, appunto, c’è bisogno di indagini in Siria. Intanto continuano nel Paese i combattimenti tra i militari di Assad e i ribelli. L’agenzia governativa Sana parla di “pesanti perdite” inflitte ai ribelli, che Assad definisce “terroristi”, nella provincia di Idlib.