Antiterrorismo Ue: “Oltre 3mila europei combattono con i jihadisti dell’Isis”
Sono oltre 3mila le persone con cittadinanza europea che sono partite per il Medio Oriente per unirsi ai jihadisti dell'Isis in Siria e in Iraq. Lo rivela l'antiterrorismo dell'Unione europea mettendo in allarme i Paesi europei sul possibile rischio attentati anche nel Vecchio Continente. I 3mila europei che combattono con l'Isis è una stima complessiva che comprende sia quelli che sono partiti da tempo, sia quelli che sono tornati in Europa o che sono morti in battaglia. Il coordinatore europeo contro il terrorismo, Gilles De Kerchove, intervistato dalla Bbc, ha ricordato che i rischi maggiori sono per quelle nazioni che si sono impegnate attivamente contro l'Isis. “È stato chiaro con la Francia. Alcuni giorni fa l'Isis ha diffuso un comunicato per dire che ci sarebbero state rappresaglie contro la coalizione e in Algeria è stato rapito un francese e ed è stato decapitato. Hanno fatto quel che avevano annunciato" ha sottolineato infatti De Kerchove.
Oltre Isis anche altri gruppi jihadisti
Per il coordinatore dell'antiterrorismo europeo resta difficile prevenire la minaccia di azioni in Europa per la presenza di più sigle del radicalismo islamico a volte anche in conflitto tra loro. Per De Kerchove infatti le minacce arrivano anche da gruppi terroristici “rivali”, come al Qaeda, che al momento si sentono ridimensionati e per questo sarebbero disposti ad azioni eclatanti per mantenere alto il profilo a livello internazionale. "La crescita dell'Isis potrebbe spingere al Qaeda a far qualcosa per mostrare che conta ancora", ha spiegato infatti De Kerchove. Per il capo europeo dell'antiterrorismo, la nascita del Califfato in effetti ha moltiplicato le adesioni alla jihad in Europa perché "se ci credi, probabilmente ne vuoi far parte il prima possibile".