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Annuncio del Ministro Poletti: “Reddito minimo di 320 euro mensili a 1 milione di poveri”

Il Ministro del lavoro: “È un cambiamento radicale, vogliamo dare a tutti la possibilità di vivere dignitosamente”
A cura di Antonio Palma
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Un assegno di 320 euro al mese per circa un milione di cittadini italiani in condizioni di povertà. È questo il piano del governo per introdurre anche in Italia una sorta di reddito minimo garantito per chi è in condizioni di disagio. Ad annunciarlo in un'intervista a Repubblica è stato oggi il Ministro del Lavoro e del Welfare, Giuliano Poletti. Si partirà con un milione di persone con minori a carico per i quali "potranno essere utilizzati 600 milioni stanziati nella legge di Stabilità", ma l'obiettivo è di arrivare a regime, coinvolgendo tutta la platea di 4 milioni di poveri, a partire dal prossimo anno quando il disegno di legge delega sarà approvato dal Parlamento e arriveranno tutti i decreti attuativi.

"È un cambiamento radicale perché nel nostro Paese non c'è mai stato un istituto unico nazionale a carattere universale per sostenere le persone in condizione di povertà. Vogliamo dare a tutti la possibilità di vivere dignitosamente. È una riforma che vale almeno quanto il Jobs act" ha tenuto a sottolineare Poletti. Il reddito minimo però nel piano del governo non dovrebbe essere un semplice intervento di assistenzialismo ma parte di un progetto più ampio di inclusione sociale . "In termini di politiche di contrasto alla povertà abbiamo sempre concentrato gli interventi sul versante dell'assistenza, sul trasferimento passivo. Ora facciamo di più: parallelamente al trasferimento monetario, le istituzioni prenderanno in carico ciascuna persona in condizioni di povertà per la sua inclusione sociale. Dietro questa misura c'è un'idea di società", ha ricordato infatti Poletti.

Ovviamente "ciascuno deve prendersi una parte di responsabilità" ha aggiunto il Ministro, spiegando: "Ad esempio chi riceverà l'assegno dovrà impegnarsi contestualmente, come già accade nelle città che stanno sperimentando il sostegno per l'inclusione attiva, a mandare i figli a scuola e ad accettare possibilità di lavoro. Pensiamo a un coinvolgimento anche delle associazioni del volontariato". I beneficiari dell'assegno per il reddito minimo infatti saranno stabiliti in base al nuovo Isee (l'indicatore della situazione economica). Di pari passo però ci sarà anche un riordino degli istituti assistenziali esistenti, anche se, assicura il Ministro, "i trattamenti in essere non sono in discussione, non saranno toccati. Faremo un'analisi e puntiamo a una riorganizzazione anche delle prestazioni non per fare cassa ma per equità".

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