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Anish Kapoor compra i diritti del colore più nero del mondo: è polemica

Si chiama Vantablack, e fa diventare gli oggetti bidimensionali: sviluppato per essere utilizzato nell’industria militare, il “nero più nero del mondo” è ora di proprietà di Anish Kapoor. L’artista indiano ha acquistato i diritti dalla società che dal 2014 produce il pigmento, e sarà l’unico a poterlo utilizzare. Di umore ancor più nero altri artisti: “Nel mondo dell’arte nessuno dovrebbe avere il monopolio su qualcosa”.
A cura di Federica D'Alfonso
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Anish Kapoor
Anish Kapoor

Può un pittore avere il diritto esclusivo di usare un colore? A quanto pare, sì. L'artista indiano Anish Kapoor ha chiesto e ottenuto i diritti di esclusività sul nero. Non un nero qualunque, ma un particolare tipo di pigmento creato ad uso militare: il “Vantablack”, definito “il nero più nero del mondo” perché in grado di far apparire gli oggetti piatti, bidimensionali. Un super pigmento disorientante ed irreale, utilizzato fino ad oggi per dipingere gli aerei militari in modo da renderli invisibili ai radar. Da oggi Anish Kapoor, famoso per aver scandalizzato Versailles con la sua Vagina e per il Cloud Gate divenuto il simbolo di Chicago, potrà utilizzare in esclusiva il colore: reazioni contrastanti si sono scatenate sul web, ma tutti si chiedono: è lecito che un artista si appropri di un mezzo espressivo basilare e fondamentale come un colore?

Il nero più nero del mondo

Il Vantablack
Il Vantablack

"Vantablack" è il nome del colore: è stato creato nel 2014 da un gruppo di ricercatori e scienziati che ha messo a punto un materiale in grado di assorbire il 99, 96 per cento delle radiazioni luminose, trasformando anche le superfici più lucenti come l’alluminio in buchi oscuri senza fondo.

Grazie a questa teconologia, se si dipingesse un vaso pieno di fiori, il vaso agli occhi perderebbe la tridimensionalità e diventerebbe una semplice sagoma. Acronimo di “Vertically Aligned NanoTube Arrays” (“disposizioni di nanotubi allineati verticalmente”), il nero è composto di nanotubi di carbonio che intrappolano le onde luminose facendole rimbalzare dall’uno all’altro fino a quando vengono quasi completamente assorbite.

Prodotto dalla società britannica Surrey NanoSystems, è stato originariamente sviluppato per scopi militari: per dipingere gli stealth, aeroplani pensati per essere “invisibili” o, meglio, poco percettibili ai radar. Il suo creatore, Ben Jensen, in un’intervista al New York Times ha spiegato come questo colore “potrebbe cambiare il nostro modo di vedere l’universo”, espimendo la sua felicità che “un artista della grandezza e della reputazione di Anish Kapoor sia interessato a esplorare le possibilità del colore in ambito creativo”.

Il Vantablack rende oggetti luminosi come l'alluminio bidimensionali
Il Vantablack rende oggetti luminosi come l'alluminio bidimensionali

Secondo il Daily Mail, la Surrey NanoSystems avrebbe confermato di aver ceduto i diritti di utilizzo del colore a Kapoor, ma non si conoscono ancora le condizioni di questa cessione. Qualche tempo fa Kapoor aveva parlato del Vantablack alla BBC:

È così nero che quasi non si vede: ha una qualità straordinaria. Immaginiamo uno spazio così scuro da farci perdere il senso del tempo e di chi siamo se lo attraversiamo. Ecco, l’effetto è questo: nel disorientamento che deriva dalla perdita di coscienza dello spazio, l’uomo deve far leva su qualcos’altro, su qualcosa che non conosce nella propria interiorità.

Le polemiche

L'umore del web e degli altri artisti è nero, è il caso di dire: c'è chi su Twitter ha accusato Kapoor di essere al 99,96 per cento un narcisista e molti artisti giudicano il suo gesto assurdo o immorale. Ma è possibile che un colore appartenga ad un solo uomo? Perchè impedire agli altri di utilizzarlo? Che artista è colui che rivendica un monopolio a discapito della creatività altrui?

Nella storia dell’arte, qualcosa di simile era accaduto solo con Yves Klein, il quale nel 1956 brevettò un pigmento blu puro, ribattezzato con il nome IKB (International Klein Blue), realizzato miscelando il blu oltremare 1311, con un particolare tipo di resina. Ma il paragone non sussiste, secondo alcuni: in quel caso la creazione era dell'artista, nel caso di Kapoor si tratta di un'appropriazione di un prodotto non suo.

L’artista Christian Furr, giovanissimo ritrattista della regina inglese, ha espresso perplessità sulla possibilità di un’artista di possedere diritti di esclusività su di un colore. “Dovremmo poterlo utilizzare tutti”, ha detto.

Shanti Panchal, artista indiano, ha affermato di non aver mai sentito “una cosa così assurda: nel mondo dell’arte nessuno dovrebbe avere il monopolio su qualcosa”. Intanto, Anish Kapoor non ha ancora rilasciato alcun commento.

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