Andria: picchia la moglie e la costringe ad abortire 7 volte, allontanato da casa
In Puglia una donna ha denunciato di essere stata sottoposta, fin dai primi giorni di vita coniugale, a continue violenze fisiche, minacce e insulti da parte di suo marito. Ha denunciato di essere stata costretta a vivere in un clima di costante terrore e di essere stata ridotta a una condizione servile e addirittura di essere stata costretta ad abortire sette volte. In seguito a questa denuncia gli Agenti dell'Ufficio Anticrimine del Commissariato di Andria hanno sottoposto un uomo di 53 anni alla misura cautelare personale dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla parte offesa, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani con successivo ordine di esecuzione della Procura. L’uomo è accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, in un contesto di inaudita e reiterata violenza fisica e psicologica. Il provvedimento dispone per l'uomo l'obbligo di lasciare immediatamente la casa familiare, di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa e all'abitazione della figlia maggiore, di non avvicinarsi alla persona offesa e alle due figlie e di non comunicare con le stesse.
Violenze e maltrattamenti anche davanti alle figlie – La donna vittima di violenze ha raccontato di aver provato già dieci anni fa circa a denunciare i fatti ma che il marito l'aveva costretta a ritirare la denuncia, con la minaccia di darle fuoco, insieme alle figlie e all'abitazione. Di fronte al tentativo della donna di rifugiarsi al nord, a casa della sorella, lui si era opposto, l’aveva raggiunta e costretta a tornare a casa. L’uomo, secondo quanto denunciato da sua moglie, la maltrattava anche davanti alle figlie minorenni. Alla serie di violenze ha messo fine il ricovero in ospedale della donna che, dopo l'ennesima aggressione, aveva riportato fratture e gravi ferite, tanto da costringerla a ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso.