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Ancona, fidanzati killer. Perito: “Figlia delle vittime non voleva annientare genitori”

Un ragazza “profondamente immatura” e “dipendente da Antonio”, ma che non voleva “annientare” i suoi. E’ la conclusione alla quale è giunto il perito della difesa che così descrive la figura della giovanissima, ora nel carcere minorile per il duplice omicidio dei genitori.
A cura di Biagio Chiariello
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Una ragazza "profondamente immatura” e  anche per questo con la tendenza a riempire il "vuoto affettivo dentro di sé con relazioni di dipendenza". Questo il ritratto psicologico della 17enne figlia di Fabio Giacconi e Roberta Pierini, uccisi il 7 novembre scorso in via Crivelli ad Ancona. A tracciarlo è stato lo psicoterapeuta Claudio Foti, consulente della difesa. La ragazzina è accusata di complicità con l'ex fidanzato Antonio Tagliata nell'omicidio dei genitori.  Secondo il consulente, comunque, nella giovane "non compare mai una volontà di annientamento". Per la ragazza "era fondamentale mantenere il legame con lui, ma ha sempre conservato un desiderio struggente, una nostalgia, di una risposta affettiva più forte da parte dei genitori" con i quali era in fase di "conflitto adolescenziale" e c'era un rapporto segnato da "incomprensioni" e "rotture".

Ma, dice l’esperto, la 17enne non avrebbe covato alcun desiderio di eliminare i propri genitori. Foti è giunto a tale conclusione al termine delle 12 ore di colloquio avvenute in tre visite nel carcere minorile dov’è rinchiusa la ragazza. Con la madre, la minore stava provando anche recuperare il rapporto, ma poi la situazione è precipitata. Dopo la tragedia, ha concluso Foti, la giovane ha vissuto una "grave sofferenza", come se le fosse “crollato il mondo addosso perdendo la visione di sé e dell'adorato ragazzo”.

Dietro le sbarre del carcere minorile Nisida ha vissuto un “distacco emotivo" da non confondere con un'indifferenza per quanto accaduto. Il duplice omicidio ha innescato in lei un "processo di de-idelizzazione del ragazzo" e solo ora ha intrapreso un "percorso verso una presa di coscienza". Stando all’accusa, i Giacconi si opponevano alla loro storia d'amore, e Tagliata avrebbe sparato, così sostiene, al culmine di un tentativo di chiarimento fallito. "Una voce mi ha detto di farlo", ha riferito, tramite il suo difensore.

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