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Altamura, studentesse delle scuole medie donano capelli alle donne malate di tumore

Un piccolo gesto, simbolico, ma denso di significato quello di alcune ragazzine dell’istituto ‘Ottavio Serena’ nel comune pugliese. Le bambine hanno deciso di tagliare e donare i propri capelli alle donne malate di tumore sottoposte a chemioterapia.
A cura di Biagio Chiariello
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Oltre alla sofferenza e all’angoscia per il futuro, le donne che si ammalano di tumore devono fare i conti, anche con la perdita di uno degli elementi simbolo della femminilità: i capelli. Ci si sente derubate della propria identità. Per questo molti ospedali stanno puntando anche sulla cura estetica delle pazienti. La donazione di capelli è una bella novità in tale ottica. Viene chiesto a donne sane (ma a volte anche alle stesse pazienti prima della chemio) di farsi tagliare i capelli con cui si comporranno le parrucche da indossare a fine cura.

In tal senso, l’ultimo esempio in ordine di tempo arriva dalla Puglia: protagonista sono delle bambine di terza media che non hanno esitato a donare i propri capelli. Con precisione, la bella dimostrazione di solidarietà arriva dalla scuola media statale “Ottavio Serena” di Altamura in collaborazione con la fondazione ‘Una stanza per il sorriso’, che nel reparto di oncologia dell’ospedale di Altamura aiuta le degenti che lottano ogni giorno con un tumore. Alcune bambine hanno voluto seguire l’esempio di una professoressa che ha donato i capelli e, a loro volta, si sono fatte tagliare le loro chiome e trecce.

“Un gesto meraviglioso ed ancora più significativo – spiega sul suo profilo Facebook l’associazione ‘Una stanza per un sorriso’ – vista la giovanissima età delle ragazze. Brave!!! Grazie di cuore”. A diffondere sul web la notizia dell’iniziativa delle studentesse è stato, tra gli altri, il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli che ha aggiunto: “Studentesse, brave ragazze di Altamura. Donano i capelli alle donne malate di tumore e soggette a chemioterapia. L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra la scuola media Ottavio Serena e la fondazione ‘Una stanza per un sorriso’. Bello citare queste realtà: sono l’esercito del bene”.

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