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Alluvione Genova: indagata la candidata alla Regione Paita (Pd)

La Procura ha iscritto sul registro degli indagati per mancata allerta Raffaella Paita, candidata del Partito Democratico alla presidenza della Regione Liguria.
A cura di Susanna Picone
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Raffaella Paita, assessore regionale alle Infrastrutture e alla Protezione Civile e attualmente candidata per il centrosinistra alla presidenza della Regione Liguria, ha ricevuto un avviso di garanzia in riferimento all’inchiesta giudiziaria dell’alluvione dell'ottobre 2014 a Genova. Le contestazioni – da quanto si apprende – riguardano la mancata allerta in occasione dell'alluvione del 9 ottobre dello scorso anno, quando nel capoluogo ligure perse la vita una persona. La sera dell’alluvione, nonostante le previsioni meteorologiche sfavorevoli e la pioggia, la sala operativa della Protezione Civile che avrebbe dovuto coordinare i soccorsi rimase chiusa fino a mezzanotte. Raffaella Paita era già stata sentita dai magistrati il 17 novembre scorso come persona informata sui fatti.  “Ho risposto a ogni domanda – disse all'epoca dei fatti Paita -. Hanno sentito me come stanno sentendo tutti per chiedere i dettagli di quanto successo”. Oltre alla candidata Pd alla presidenza della Regione Liguria è indagata anche Gabriella Minervini, direttore della Protezione Civile regionale.

Ieri Renzi a Genova ha dichiarato il suo sostegno a Raffaella Paita – La notizia arriva all'indomani della visita a Genova del premier Matteo Renzi, giunto in città per inaugurare, a sei mesi dall’alluvione, la riapertura del cantiere per la messa in sicurezza del Bisagno. “Io ho detto una cosa nei giorni dell'alluvione, che come presidente del Consiglio non avrei messo piede a Genova finché la burocrazia non sarebbe stata sconfitta. Qui siamo in una condizione allucinante, con i lavori che sono stati bloccati dai ricorsi”, così Renzi ieri a Genova che, sulle prossime elezioni regionali, ha appunto dichiarato di sostenere la Paita: “Sarò con lei questa domenica (19 aprile) a Sanremo, poi alla Spezia, poi di nuovo a Genova”.

Raffaella Paita si ha dichiarato di essere “sorpresa” delle contestazioni della magistratura per “la mancata allerta e i provvedimenti conseguenti”. “Non mi sono mai sottratta alle mie responsabilità. Chiedo alla magistratura di andare avanti senza indugio”, ha affermato aggiungendo di essere certa di aver agito nella massima correttezza e di rimanere a disposizione del suo partito. “Sono davvero sorpresa del merito delle contestazioni che mi vengono rivolte, considerando che ho già avuto modo di chiarire nel novembre scorso la meticolosità della mia condotta nel corso di quella giornata durante la quale ho tenuto costanti contatti con la Protezione Civile, sollecitando la parte tecnica ad operare con il massimo dell'attenzione e della prudenza”, è quanto ha dichiarato Paita. “La contestazione che mi viene rivolta è la mancata allerta e i provvedimenti conseguenti. L'allerta meteo e i provvedimenti conseguenti sono normativamente di competenza della struttura tecnica e non competono in alcun modo agli assessori”, si legge nella nota della candidata alla presidenza della Regione per il centrosinistra.

Il commento del M5S – Non si è fatto attendere un commento delle altre forze politiche sulla vicenda. “Lo slogan della Paita è ‘la Liguria va veloce e ora sappiamo perché: devono scappare dalle procure”, così la candidata alla presidenza della regione Liguria per il Movimento 5 Stelle Alice Salvatore che lancia l'hastag #fuorigliindagatidallaregione. “L'alluvione è una cosa grave – ha scritto Salvatore -. L'assessore Paita alla protezione civile, oggi candidata presidente per il Pd, ha intenzione di ritirare la sua candidatura visto che è indagata per non aver lanciato l'allerta quando avrebbe dovuto? La sua candidatura alle Primarie è stata coronata dal torbido e da inchieste giudiziarie”, così ancora la candidata dei 5 Stelle che ha aggiunto “e ci sono inchieste per infiltrazioni mafiose” tanto che “Cofferati ha lasciato il Pd per questo”.

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