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Allarme Ebola, Oms: “Migliaia di casi in Liberia. Obama manda l’esercito

La Liberia è il Paese dell’Africa occidentale dove il virus ha fatto più danni e le cose sono destinate a peggiorare nelle prossime settimane. Gli Stati Uniti inviano l’esercito in Africa occidentale per frenare il dilagare dell’Ebola.
A cura di Biagio Chiariello
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Nelle prossime settimane di prevedono migliaia di nuovi casi di Ebola in Liberia.  E’ l’allarme lanciato da un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), nel quale viene pure sottolineata la necessità che gli Stati partner si preparino ad un “aumento esponenziale” dei nuovi casi della famigerata febbre emorragica nei Paesi dove è attualmente già forte la trasmissione del virus. Gli interventi standard per il controllo dell'epidemia, avverte l'Oms, “non stanno avendo un impatto adeguato in Liberia, sebbene sembra si stiano dimostrando efficaci in altre aree dove la diffusione del virus è limitata, come Nigeria, Senegal e Congo”. Per questo l’organizzazione chiede ai “Paesi che stanno attualmente supportando la risposta contro Ebola in Liberia e altrove” di “prepararsi ad intensificare i loro attuali sforzi di 3-4 volte”. La Liberia è il Paese dell’Africa occidentale che conta il maggior numero di casi e decessi da quando l’epidemia è scoppiata a marzo. L’Oms evidenzia come la situazione nella Capitale, Monrovia, sia divenuta allarmante: “taxi stipati di intere famiglie, con membri che si pensano essere stati infettati dal virus Ebola, attraversano la città alla ricerca di un letto per il ricovero. Ma non ci sono posti liberi. Lo staff Oms in Liberia conferma che nessun letto libero per il ricovero e trattamento di Ebola è ormai disponibile nel Paese”. Proprio i taxi rischiano di diventare uno dei principali mezzi di trasmissione del virus.

 Ebola, Obama manda l’esercito in Africa

E alla chiamata dell’Oms gli Stati Uniti hanno risposto presente. Per contrastare il dilagare del virus che finora ha ucciso più di duemila persone (2.097) su un totale di quasi quattromila casi, il presidente Obama ha annunciato l’invio dei militari nei Paesi colpiti. “Vogliamo inviare mezzi militari per impostare le unità speciali di messa in quarantena e le attrezzature in loco, in modo da garantire la sicurezza per i lavoratori della sanità pubblica – ha detto Obama intervistato dal programma della Nbc“Meet the Press” -. Ci vorranno comunque mesi prima che questa epidemia sia messa sotto controllo in Africa. Se non facciamo questo sforzo ora, c’è la possibilità che il virus muti, divenendo più facilmente trasmissibile. E allora potrebbe essere un serio pericolo per gli Stati Uniti”. Il Presidente ha comunque precisato che non vi è alcuna possibilità che l’Ebola arrivi in America, per quanto il virus possa mutare e dunque diventare una minaccia anche per chi non vive in Africa.

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