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Allarme Coldiretti: un italiano su quattro dice addio all’olio di oliva

Da una analisi della Coldiretti si evidenzia il rischio di effetti negativi per la salute per la scomparsa dalle tavole di uno dei prodotti base della dieta mediterranea riconosciuto come elisir di lunga vita. Importazioni olio dalla Tunisia aumentate del 734% nel 2015.
A cura di Susanna Picone
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Gli italiani hanno tagliato del 25 per cento negli ultimi 10 anni gli acquisti di olio di oliva e i consumi a persona sono scesi a 9,2 chili all'anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica. A dirlo è la Coldiretti che, presentando i dati di una analisi alla Giornata nazionale dell'extravergine italiano, ha lanciato l’allarme. Dall’analisi si evidenzia il rischio di effetti negativi per la salute per la scomparsa dalla dieta degli italiani di uno dei prodotti base della dieta mediterranea, riconosciuto unanimemente come elisir di lunga vita. Secondo il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo la tendenza a eliminare l’olio d’oliva dalle nostre tavole è influenzata dai recenti scandali sulle truffe, ma anche dalla diffusione di prodotti di importazione di bassa qualità che disorientano i consumatori. Per la Coldiretti si tratta di “una situazione intollerabile in un Paese come l'Italia che è l'unico al mondo a contare su 533 varietà di olive e 43 oli tutelati dall'Unione Europea”. Per Coldiretti, che sottolinea come i 250 milioni di ulivi diffusi in Italia quest’anno abbiano garantito una produzione record dal punto di vista qualitativo, se si vuole comprare un buon extravergine italiano bisogna fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 6-7 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione.

Italia invasa da olio d’oliva tunisino – Coldiretti ha affermato anche, sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi, che l’Italia risulta letteralmente invasa da olio tunisino. Le importazioni dal Paese africano sono aumentate del 734% nel 2015, pari a oltre otto volte le quantità rispetto allo scorso anno. Quest'anno – ha detto la Coldiretti – si sono registrati sbarchi record di olio dalla Tunisia che diventa il terzo fornitore dopo la Spagna, la quale perde terreno anche a favore della Grecia, con l'aumento del 517% delle spedizioni elleniche verso l'Italia nello stesso periodo”. Il risultato è che nel 2015 – così ancora la Coldiretti – l'Italia si conferma il principale importatore mondiale di olio d'oliva nonostante l'andamento positivo della produzione nazionale. Il rischio è il moltiplicarsi di frodi e inganni, con gli oli di oliva importati che vengono spesso mescolati con quelli nazionali.

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