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Allarme Chikungunya: nuovi casi in più Regioni. Oms: “Andate in Italia? Attenti alle zanzare”

Gli episodi in Lazio sono già 64, ma altri sono stati segnalati in provincia di Ancona, e a Modena e Carpi. E c’è la raccomandazione pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Chi intende recarsi in Italia prenda precauzioni contro le zanzare”.
A cura di Biagio Chiariello
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L’allarme per Chikungunya, il virus trasmesso dalla puntura della zanzara tigre, si allarga. Non solo il Lazio, ma anche l’Emilia Romagna e le Marche. L’Azienda USL di Modena ha infatti riscontrato nella giornata di ieri un caso sospetto in un cittadino carpigiano. E un altro sospetto è segnalato a Modena, dove è stato lanciato il primo di tre giorni di disinfestazione (riguarda un’area a sud della città, tra la tangenziale Neruda e via Giardini). Un caso è stato diagnosticato nelle Marche: a Castelplanio, in provincia di Ancona. Colpito  un uomo di 65 anni che aveva soggiornato per tre settimane, fino ai primi di settembre, in una città del Lazio dove si sono registrati finora 64 casi. Una volta tornato a casa, l’uomo è stato ricoverato nell’Ospedale di Fabriano con febbre molto alta e forti dolori muscolari e articolari. Dopo la guarigione, è stato dimesso.

I consigli dell'Oms per chi viaggia in Italia – L’Organizzazione Mondiale della Sanità, intanto, fa sapere che la situazione in Italia è sotto osservazione, per quanto non siano esclusi altri casi nei prossimi giorni. Lo si legge in un documento pubblicato sul suo sito. “C'è il rischio di ulteriori trasmissioni”, scrivono gli esperti dell'Oms, per tre motivi: perché la zanzara Aedes Albopictus (la cosiddetta zanzara tigre) “è ormai stanziale nel bacino del Mediterraneo”; perché “il vettore ha dimostrato in passato la capacità di sostenere focolai di Chikungunya”; perché “l'area dove si sono verificati i casi è densamente popolata e molto turistica, soprattutto nei mesi estivi. In una altra nota pubblicata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità vengono evidenziate le precauzioni per chi viaggia in Italia, includono "indossare camice e maglie a manica lunga, pantaloni lunghi. Uso di repellenti e assicurarsi che porte e finestre siano protette da zanzariere".

 “La malattia si verifica di solito in Africa, Asia e Americhe, oltre che nel subcontinente indiano – aggiunge l'Oms –. Nel 2007 la trasmissione è stata documentata per la prima volta in Europa, in Emilia Romagna, con 217 casi accertati. Al momento c'è un altro focolaio autoctono nel dipartimento di Var”, in Francia.

La situazione in Lazio – “Dei 64 casi accertati dal Seresmi (Servizio regionale di sorveglianza malattie infettive) nel Lazio, 54 riguardano persone che risiedono ad Anzio o che vi hanno soggiornato nei 15 giorni precedenti, sette casi sono stati registrati a Roma e tre a Latina". Lo comunica in una nota la Regione Lazio.

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