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All’ospedale di Trapani non si può più abortire: ultimo non obiettore in pensione

Con il pensionamento del primario di Ostetricia e ginecologia del nosocomio siciliano, nella città non è più possibile l’interruzione volontaria di gravidanza. Il dirigente sanitario assicura: “Faremo convenzione con strutture private”.
A cura di Antonio Palma
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All’ospedale di Trapani da alcune settimane non è più possibile praticare l’interruzione volontaria di gravidanza. Nella struttura pubblica infatti non c'è più nemmeno un medico non obiettore di coscienza così chi vuole praticare l'aborto deve rivolgersi a strutture private o andare in un'altra città. Il punto è che alla fine di maggio è andato in pensione il primario di Ostetricia e ginecologia del nosocomio Sant’Antonio Abate, l'unico non obiettore, così ora nel reparto restano sei medici, tutti obiettori. A denunciarlo sono i sindcati Cgil e Uil che attaccano: "A Trapani non viene più garantito il diritto della donna di interrompere volontariamente la gravidanza. Il rischio è che si spinga al ricorso agli aborti clandestini”.

"Gli aborti alla luce del sole diminuiranno perché le donne saranno costrette, tornando indietro di 40 anni, a ricorrere all’aborto clandestino. Altre, invece, saranno costrette a recarsi in altre provincie aggravando ulteriormente la loro condizione di disagio" dicono Antonella Granello e Antonella Parisi della Cgil, assicurando: "Ci batteremo affinché anche in provincia di Trapani si garantiscano il servizio di interruzione volontaria della gravidanza, un’adeguata assistenza sanitaria e si potenzino i consultori, così come prevede la legge".

Dopo le polemiche è intervenuto anche il direttore sanitario dell’ospedale, Francesco Giurlanda, che ha sottolineato come “il medico assunto può in ogni momento dichiararsi obiettore" anche se prima non lo era. Giurlanda inoltre ha ricordato che l’interruzione volontaria di gravidanza può comunque effettuarsi nell'ospedale di Castelvetrano, assicurando però che per  il capoluogo verrà attivata a breve "una convenzione con strutture private".

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