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Alga tossica nel Mar Tirreno: causa febbre, prurito e crisi respiratorie

Dopo numerosi casi di malessere tra i bagnanti a Marina di Massa, l’Arpat ha effettuato un sopralluogo davanti ad alcuni stabilimenti balneari della costa apuana, riscontrando il proliferare dall’alga “Ostreopsis Ovata”.
A cura di B. C.
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L'Arpat, l'agenzia regionale per l'ambiente in Toscana, si è vista costretta a sconsigliare la balneazione a Marina di Massa a causa di un'alga tossica che provocherebbe febbre, difficoltà respiratorie e pruriti. In tal senso, numerosi sono stati i casi di malessere avvertiti tra i bagnanti in questi giorni. Con l'Arpat che ha effettuato, domenica scorsa, un sopralluogo davanti ad alcuni stabilimenti balneari della costa apuana, assieme alla Capitaneria di porto, su segnalazione della Protezione civile e dei Vigili urbani di Massa, riscontrando il proliferare dall'alga "Ostreopsis Ovata". Da parte sua il sindaco Alessandro Volpi ha preferito non imporre alcun divieto, ma ha invitato a non restare in acqua in modo prolungato.

“Si tratta di un’alga quasi invisibile – fa sapere l’Arpat – ad occhio nudo e che, in condizioni normali, non produce effetti negativi né per il mare né per i bagnanti. I pericoli si presentano d’estate, nel periodo della fioritura. In queste occasioni la sovrabbondanza del microrganismo fa assumere all’acqua un colore marroncino, talvolta accompagnato da una piccola schiuma, simile a quella di un cappuccino. Sono questi i casi in cui si sprigionano le micidiali tossine, i cui effetti nocivi sono amplificati dal fenomeno dell’aerosol marino. Quando l’alga va in sospensione, dall’acqua si solleva un vapore che trasporta parte della sua tossicità residua. Per questo anche le persone che non hanno fatto il bagno, ma si trovano stese al sole o a passeggio sulla spiaggia, possono accusare qualche malessere”, conclude l’agenzia.

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