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Alfano molla il Pd: “Collaborazione conclusa, non siamo interessati alle alleanze”

Alleanza Popolare “non ha alcun legame con il Pd”, ma il suo leader Angelino Alfano apprezza la correttezza del presidente del Consiglio Gentiloni. Ed esclude parzialmente un ritorno nella coalizione di centrodestra: “La legge elettorale non prevede alleanze”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Chiude a possibili alleanze sia a sinistra che a destra il leader di Alternativa Popolare e ministro degli Esteri Angelino Alfano in vista delle prossime elezioni. In un’intervista a La Stampa, Alfano parla di collaborazione conclusa con il Pd e ribadisce la volontà di creare “un’area autonoma, popolare e liberale” considerando una legge elettorale “che non prevede alleanze”, che comunque Ap “non sta cercando”. E dopo il voto “vedremo come si saranno espressi i cittadini”, spiega Alfano non sbattendo la porta in faccia a nessuna possibile coalizione.

Regge il rapporto con il governo Gentiloni, secondo Alfano: “Il presidente del Consiglio è stato molto corretto”, dice riferendosi a quanto avvenuto sullo Ius Soli e alla decisione di rinviare la discussione all'autunno. “Ha mostrato rispetto verso chi lo sostiene pur ribadendo che la legge la vuole fare. Il rispetto e la buona educazione talvolta sono un optional, come il metallizzato sulle auto, mentre Gentiloni le ha di serie. Ha esercitato una leadership di sua stretta competenza, in quanto premier, nel decidere di non mettere la fiducia”. Il leader di Ap sottolinea di non aver avuto occasione “né necessità” di parlare nuovamente con Renzi dopo la rottura sulla legge elettorale. E proprio sul tema del voto, il ministro degli Esteri sottolinea che “cercare alleanze è un modo per confondere gli elettori visto che non sono previste dal Consultellum. Credo che occorra lanciare una proposta politica che unisca tutti coloro che sono distinti e autonomi dalla sinistra, ma che non vogliono andar dietro a chi, come Salvini, ci vuole portare fuori dall’Europa”.

Con il Pd “abbiamo un parente in comune, Gentiloni, ma tra noi e loro non c’è alcun legame”, aggiunge Alfano ribadendo che “la collaborazione con loro si è ormai conclusa: sosteniamo lo stesso governo, ma non facciamo parte della stessa coalizione”. Con Berlusconi, invece, Alfano si è incontrato in occasione del funerale di Kohl, ma “non abbiamo parlato di politica”, ci tiene a sottolineare.

Sullo Ius Soli “alcuni correttivi saranno necessari al Senato, anche su questioni delicate”, continua nella sua intervista Alfano, spiegando che “una legge giusta, se fatta in un modo o in un tempo sbagliato, rischia di diventare sbagliata al di là del merito”. “Non siamo pentiti del voto favorevole alla Camera”, ma ci sono questioni da discutere come “la concessione della cittadinanza nei confronti di figli i cui genitori non l’abbiano chiesta. Alcuni elementi di debolezza vanno colmati”.

Per Ap la priorità non è lo Ius Soli ma la legittima difesa: “Chiediamo l’approvazione della legittima difesa per questo finale di legislatura”, aggiunge Alfano spiegando che non si tratta di un baratto con il Pd con la legge sulla cittadinanza, ma che si vuole “concordare un’agenda di fine legislatura con le forze che sostengono il governo”.

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