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Alfano: “Intercettazioni più facili solo per i reati di terrorismo”

Il Ministro dell’interno annuncia: “Nostra strategia tende a prevenire, squadre speciali anti terrorismo”.
A cura di Antonio Palma
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"Il nostro servizio d'analisi antiterrorismo è molto avanzato. I nostri uomini sono ben formati. Ma vogliamo che siano ancora più formati, stiamo facendo dei corsi d'addestramento per avere delle squadre ad hoc che si specializzino anche nell'emergenza antiterrorismo, un pronto intervento qualificato sul territorio" , lo ha annunciato il Ministro dell'interno Angelino Alfano in un'intervista a Qn commentando il blitz di ieri contro una presunta cellula terrorista per il reclutamento di jihadisti. Secondo il numero uno del Viminale, infatti, bisogna rafforzare i controlli per prevenire l'ingresso di possibili terroristi. Per questo è necessaria anche la cooperazione con gli altri Paesi come "avviene con Tunisia ed Egitto. Poi va fatto un severo controllo con l'identificazione di chi arriva sul nostro suolo". Anche se non c'è evidenza "del fatto che ci siano terroristi o aspiranti terroristi sui barconi. Nessuno può escluderlo, per questo operiamo un severo controllo che si traduce nell' identificazione" ha spiegato Alfano, aggiungendo: "Il nostro livello d'attenzione rimane altissimo anche perché nessun Paese è a rischio zero, anche se non possiamo dire di aver ricevuto minacce specifiche".

Le espulsioni

"Dalla fine di dicembre siamo arrivati a 25 espulsioni di soggetti per ragioni di sicurezza nel contrasto al terrorismo jihadista. Tra di loro nove tunisini, sei marocchini, tre pachistani, due egiziani, due kosovari, un turco, un franco-tunisino, un franco-algerino" ha elencato poi il ministro dell'Interno precisando che una "quindicina di loro avevano il permesso di soggiorno". "Questo fa parte della nostra strategia che tende a prevenire" ha sottolineato Alfano, collegando la questione anche al discusso decreto antiterrorismo e alle intercettazioni. "La strategia del governo sulla prevenzione sul web prevede il massimo rispetto della privacy, ma anche un rafforzamento dei poteri dell'autorità giudiziaria che può spegnere immediatamente i siti che veicolano messaggi di proselitismo e radicalizzazione" ha spiegato il Ministro, ricordando poi la "collaborazione con i provider che sono interlocutori fondamentali per la sicurezza, perché un'allerta precoce da parte di un provider può equivalere a salvare tante vite umane e a risparmiare un Paese da un grande lutto o un attentato".

Il decreto anti terrorismo

Col decreto legge antiterrorismo all'esame della Camera "si aumenta la capacità di intercettare i flussi di comunicazione, ma solo in riferimento ai reati di terrorismo" ha tenuto a precisare Alfano, auspicando la ricerca di "un punto di equilibrio tra sicurezza e privacy". "Durante il dibattito parlamentare alcuni emendamenti hanno previsto di usare le intercettazioni per coprire il flusso di comunicazioni da remoto. È un punto sul quale il Parlamento discute, ma non si amplia il catalogo dei reati per i quali sono consentite le intercettazioni" ha concluso il Ministro.

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