2.623 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Alfano: “Allarme terrorismo elevato. 48 combattenti dell’Isis legati all’Italia”

“Allerta elevatissima anche in assenza di una minaccia specifica” ha detto il Ministro dell’Interno, secondo il quale è necessario rafforzare il sistema di controllo dei trasporti per evitare che altri “europei vadano in teatri di guerra”
A cura di Biagio Chiariello
2.623 CONDIVISIONI
Immagine

Sono almeno 48, al momento, i combattenti "legati in qualche modo all'Italia" vicini alle file jihadiste.  E' l'allarme lanciato da Angelino Alfano oggi a Bruxelles, sulla base del "monitoraggio che teniamo sempre aggiornato". Secondo il ministro degli Interni, nel nostro Paese c’è un'allerta terrorismo "elevata, anzi elevatissima”. Un pericolo a cui l’Italia deve far fronte “pur in assenza di una minaccia specifica” di azioni terroristiche da parte degli uomini del cosiddetto Califfato islamico in Iraq, e questo innanzitutto perché il nostro paese “è parte di quella grande comunità occidentale che contrasta il terrorismo”, oggi “sotto attacco da parte di un califfo e di un sedicente Stato e di una organizzazione criminale che ha condizioni, soldi e uomini che nessuno ha mai avuto”, specifica il capo del Viminale.

 50 gli italiani partiti per combattere con l'Isis

I numeri dell'Ucigos, la polizia di prevenzione, sono ancora più allarmanti di quelli più generici di Alfano: sarebbero 50 gli italiani partiti per combattere con l'Is. "Abbiamo un conto preciso", assicura Claudio Galzerano, direttore della Divisione Antiterrorismo Internazionale dell'Ucigos. "La minaccia è alta. Quello che è cambiata negli ultimi tempi – continua – è però la percezione della minaccia: la crisi siro-irachena ha aperto scenari nuovi e nuovi rischi, e contro questi ci siamo abbondantemente attrezzati".

Monitoraggio settimanale anti-terrorismo

Alfano ha sottolineato come il comitato di analisi strategica antiterroristica "si riunisce di settimana in settimana: abbiamo sempre valutazioni aggiornate, teniamo sotto controllo la situazione". Il Ministro dell’Interno si è detto “pronto a portare al Consiglio dei ministri e in Parlamento norme molto importanti e severe” per contrastare la minaccia terrorista ache arriva dai cosiddetti “foreign fighters”, i jihadisti europei intenzionati  a combattere o che hanno già combattuto nelle file islamiste. "Al livello Ue – ha spiegato il titolare del Viminale – credo che occorra rafforzare la registrazione dei passeggeri in ambito Schengen per quanto riguarda voli e transiti, per monitorare al meglio la possibilità che qualche europeo vada su quei teatri di guerra a combattere, e che magari, dopo essersi ulteriormente radicalizzato, torni indietro con la volontà di realizzare quella strategia dei ‘mille tagli' che serve a dissanguare il nemico, come sostengono i teorici dell'Isis".

2.623 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views