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Aleppo, bombe su un mercato: almeno 15 morti

Il raid è stato organizzato dall’aviazione siriana in collaborazione con quella russa.
A cura di Davide Falcioni
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Ancora una strage di civili nella città di Aleppo, quella che ha dovuto pagare probabilmente il più alto tributo di sangue nella guerra civile in corso da cinque anni in Siria: almeno 15 persone sono infatti state uccise in un raid aereo nell'area orientale della città, quella controllata dai ribelli antigovernativi. Secondo fonti locali citate dall’Aleppo Media Center, una piattaforma di reporter, a sganciare le bombe sarebbero stati anche in questo caso aerei russi o governativi siriani, che hanno colpito il mercato orto-frutticolo di Firdaws.

Come ricorda l'Ansa l'attacco arriva all'indomani del bombardamento su una scuola nel sud del Paese, sotto il controllo dei governativi, nel quale sono morti cinque minori, tra bambini e adolescenti. Sempre ieri, ancora una volta ad Aleppo, 16 civili sono stati uccisi nel corso di un raid nella parte est. Ma la sequela di orrori sembra essere senza fine: sempre ieri, infatti, la giornata si era aperta con la notizia di un'autobomba esplosa a Manbij, nel nord del Paese, in un'area controllata dalle forze curde sostenute dagli Stati Uniti. L'attentato ha provocato la morte di 11 persone ed è stato rivendicato nelle ore successive dallo Stato islamico.

Da settimane l'area orientale di Aleppo è letteralmente sotto assedio, presa di mira da bombardamenti quasi quotidiani compiuti dalle forze facenti capo al presidente siriano Assad, sostenuto a sua volta dalla Russia, ma anche dai Pasdaran iraniani, Hezbollah libanesi e altre varie milizie irachene filo-iraniane. Secondo le Nazioni Unite ad Aleppo di trovano ad oggi 275mila civili accanto a 15mila miliziani appartenenti a vari gruppi, per lo più ribelli rispetto al governo di Damasco: i raid servono quindi per annientare la resistenza di questi uomini in una delle principali città della Siria.

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