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Alberto Stasi rifiuta eredità del padre: non risarcirà la famiglia di Chiara Poggi

Il procedimento penale si era concluso con la condanna in Cassazione a 16 anni di reclusione per Alberto Stasi. Ma c’era ancora la questione legata ai risarcimenti da chiarire. L’avvocato della famiglia della ragazza uccisa a Galasco ha comunque dichiarato che riccorrerà in Tribunale per chiedere che Stasi paghi tutti i debiti.
A cura di Biagio Chiariello
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Alberto Stasi, condannato in Cassazione a 16 anni per l’omicidio dell’ex fidanzata Chiara Poggi, ha rifiutato l'eredità di suo padre, scomparso nel 2013, e quindi, risultando nullatenente, non pagherà il risarcimento alla famiglia della ragazza che ha ucciso. La sentenza della Corte di Appello, confermata dalla Suprema Corte, aveva stabilito che Stasi dovesse corrispondere un milione e 100 mila euro ai genitori e al fratello di Chiara, oltre al rimborso delle spese processuali, pari a circa 200 mila euro.  Ma l’ex studente di economia e poi commercialista ha fatto decadere il diritto ad ereditare i beni del padre Nicola, restando “nulla tenente”. In altra parole non potrà onorare nessuno dei propri debiti, neppure quelle nei confronti di parcelle dei periti del giudice e i consulenti dell’accusa nei vari gradi di giudizio.

Gli avvocati dei Poggi, però, hanno già fatto sapere che ricorreranno in sede civile per ottenere da Stasi quanto disposto dalla sentenza. La questione però non è così semplice come spiega l’avvocato Gianluigi Tizzoni, che rappresenta i Poggi. Stasi attualmente è “incapace di stare in giudizio” avendo perso la capacità giuridica come capita a chiunque subisca una condanna penale superiore ai 5 anni; per affrontare una causa civile, quindi, dovrà essere nominato per lui un tutore legale; “non appena questo avverrà – spiega l’avvocato Tizzoni a Il Fatto Quotidiano – ricorreremo in Tribunale per chiedere che Stasi paghi i propri debiti e lì si valuterà la legittimità o meno delle decisioni che ha preso di fronte all’eredità che gli spettava”.

Ma in cosa consiste l’eredità che Nicola Stasi avrebbe lasciato al figlio?

“un negozio avviato di autoricambi, dei beni immobili (tra i quali una casa al mare) e diverse altre proprietà, senza contare denari e conti correnti. “Per un totale non di milioni – dice l’avvocato Tizzoni – ma comunque per diverse centinaia di migliaia di euro, come il mio studio ha potuto verificare leggendo gli atti notarili relativi all’eredità; che tra l’altro non presentava debiti – continua il legale dei Poggi – per cui è anomalo che anche dopo un inventario non si sia proceduto a formale accettazione”.

La famiglia di Chiara Poggi ha preferito non commentare direttamente la vicenda, ma si è detta fiduciosa nella linea stabilita dall'avvocato. “L’ultima ratio – spiega il legale – sarà chiedere l'accesso al fondo che a fronte di una direttiva della Corte europea si è istituito anche in Italia, e che prevede possano accedervi i famigliari delle vittime di efferati omicidi commessi da nullatenenti”.

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