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Al Museo Archeologico di Napoli arriva l’audioguida in dialetto

L’iniziativa, annunciata dal direttore Paolo Giulierini, per avvicinare i cittadini al Mann, sede di alcuni dei più importanti rinvenimenti dai siti di Pompei ed Ercolano.
A cura di Redazione Cultura
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Corridoi del Mann di Napoli
Corridoi del Mann di Napoli

Potrebbe essere pronta già per la prossima primavera. Una guida in dialetto napoletano realizzata da giovani studenti universitari per favorire un avvicinamento tra la città e il Mann.

È quanto ha annunciato il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, il quale pare aver scelto di dar seguito a uno degli indirizzi presenti nello statuto del museo che gestisce da più di un anno ormai, cioè quello di integrare sempre di più la città e la sua popolazione nei corridoi del più importante museo archeologico d'Europa, all'interno del quale sono conservati alcuni dei più importanti affreschi dai siti di Ercolano e Pompei.

L'iniziativa, nata su spinta di una giovane laureata in beni culturali, in collaborazione con il Comune di Napoli, nasce in seguito alle narrazioni estive delle guide locali in lingua napoletana già realizzate per il racconto degli spazi adiacenti il Museo Archeologico Nazionale, già inserito all'interno di un museo a cielo aperto, la città di Napoli. Soprattutto, ad essere valorizzata con la guida in dialetto, sarà la contiguità architettonica del museo voluto dai Borbone con alcune zone storiche della città, dal centro antico ai quartieri della Sanità e di Capodimonte.

Dopo il videogame, presentato alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, ambientato nelle sale del museo con lo scopo di avvicinare un pubblico sempre più diversificato, ecco una nuova idea del direttore Giulierini che sta cercando di proporre il Mann per quell'eccellenza che in realtà già è grazie al suo immenso patrimonio artistico e monumentale.

Di recente, inoltre, la struttura ha inaugurato la sezione egizia, una delle più importanti (seconda, in Italia, solo a quella di Torino) e ha ritrovato il bronzo di Donatello, la testa del cavallo Farnese, esposto di nuovo nelle sale del Mann. Risultati che vanno ad aggiungersi al più 30% di pubblico per la struttura con la nuova gestione.

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