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Agrigento, timbravano in ospedale e andavano a fare la spesa con l’ambulanza

I “furbetti del cartellino” all’ospedale di Ribera. Trentaquattro persone sono state denunciate per assenteismo e false certificazioni. Ad aiutarsi tra di loro erano gli stessi medici, che si alternavano a timbrare i cartellini anche per i colleghi a casa.
A cura di Susanna Picone
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Maxi-operazione questa mattina della Guardia di Finanza contro l'assenteismo presso l’ospedale “F.lli Parlapiano” a Ribera, nella provincia di Agrigento. Trentaquattro persone sono state denunciate. In particolare, su richiesta della Procura di Sciacca il gip ha emesso sette ordinanze con obbligo di firma alla polizia giudiziaria e sono inoltre stati notificati ventisette provvedimenti di conclusione delle indagini. I reati contestati sono la truffa ai danni di un ente pubblico e in alcuni casi il peculato, l'interruzione di pubblico servizio e false certificazioni. L'indagine – che vede coinvolti medici, infermieri e ausiliari in servizio presso l’ospedale di Ribera – è scaturita da una informativa in materia di assenteismo di pubblici dipendenti svolta nella parte occidentale della provincia agrigentina. Dopo diversi sopralluoghi, appostamenti e pedinamenti è emerso un vero e proprio “sistema”, come la timbratura “cumulativa” dei cartellini di presenza necessaria per coprire l'abituale allontanamento di dipendenti e dirigenti medici per tornare o rimanere a casa propria o anche per dedicarsi ad altri impegni.

Le indagini della Guardia di Finanza di Sciacca – Numerose e gravi le violazioni accertate nell'indagine che è stata chiamata “Ghost rider” dalla Guardia di Finanza: c’erano le finte visite fiscali o chi andava a fare la spesa con l’ambulanza del 118. Anomalie sono state riscontrate in particolare tra il personale addetto al servizio del 118, con interi equipaggi in servizio di pronta reperibilità che si allontanavano con mezzi propri e addirittura con l'autoambulanza per sbrigare faccende private come appunto l'acquisto di frutta e verdura. Una dipendente sanitaria si recava abitualmente dal parrucchiere durante l'orario di ufficio. Da quanto emerso, tra i numerosi soggetti sottoposti ad attività investigativa quattro rivestono il ruolo di consigliere comunale in vari comuni della provincia di Agrigento.

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