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Agrigento, l’acqua pubblica è inquinata: boom di casi di diarrea

Il sindaco aveva emesso un’ordinanza per vietare l’uso dell’acqua per usi potabili.
A cura di Giorgio Scura
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CANICATTÍ (AGRIGENTO) – Sono in aumento i casi di diarrea e intossicazione con vomito tra i cittadini di Canicattì (Agrigento) dopo la notizia di distribuzione di acqua inquinata da parte di Girgenti Acque in seguito ad un'ordinanza del sindaco che ne vietava l'uso potabile consentendone solo quello igienico-sanitario. I medici di base hanno registrato un aumento di questi sintomi tra i propri assistiti negli ultimi giorni. Conseguenze dovute sia ad un uso domestico, sia da parte di locali pubblici di somministrazione di cibi e bevande che non possono essere riforniti dalle autobotti private.

Nei giorni scorsi era ripresa l'erogazione dell'acqua, ma non per uso potabile, dopo l'emissione di un'ordinanza con la quale il primo cittadino ordinava alla cittadinanza di utilizzare l'acqua erogata solo per fini igienico-sanitari.

Il provvedimento è stato emanato a seguito di una nota dell'Asp (Servizio Sanitario di Agrigento — Ufficio Sanitario di Canicatti) nella quale si proponeva di riprendere l'erogazione idrica solo per usi non potabili.

La decisione è mirata a contenere i gravissimi disagi causati dalla sospensione dell'erogazione idrica resasi necessaria, nei giorni scorsi, per consentire gli interventi di pulizia straordinaria dei serbatoi comunali.

Il sindaco, inoltre, ha ordinato alla Girgenti Acque SpA di svuotare e disinfettare idoneamente i serbatoi di accumulo pubblici, gestiti dalla stessa, per assicurare la normale potabilità dell'acqua; di farsi carico di provvedere ad una adeguata clorazione dell'acqua in tutti i serbatoi e di monitorarla anche in rete.

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