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Agguato al consigliere comunale Musy, fermato presunto sparatore

Un anno fa l’agguato contro il consigliere comunale di Torino, ridotto in coma profondo. L’arrestato è Francesco Furchì sarebbe un calabrese che vive a Torino. Politici e lavorativi, sarebbero i moventi dell’agguato.
A cura di Biagio Chiariello
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Questa mattina il capogruppo dell'Udc al consiglio comunale di Torino Alberto Musy è stato vittima di un agguato davanti al portone di casa, soccorso è stato trasportato in grave condizioni all'ospedale Molinette.

La polizia di Torino ha fermato un uomo ritenuto colui che, il 21 marzo dello scorso anno, avrebbe sparato ad Alberto Musy, consigliere comunale dell'Udc, da allora in coma profondo. Musy usciva dal suo portone di casa nel centro di Torino in via Barbaroux quando gli si parò davanti un uomo con casco integrale che esplose contro diversi colpi di pistola. Si tratterebbe di un professionista che abita proprio vicino a Musy: il suo nome è Francesco Furchì, un calabrese che vive a Torino.

I moventi dell'agguato – Tre sarebbero i moventi – secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori – che hanno spinto l'aggressore a fare fuoco contro Alberto Musy. Il mancato appoggio del consigliere a un concorso per cattedra universitaria a Palermo; la mancata nomina a cariche comunali dopo che Furchì si era impegnato nella campagna elettorale a sostegno di Musy nel 2011;il mancato impegno di Musy nel reperire investitori che Furchì cercava per le sue attività. L'indagato viveva come un torto tutte le tre vicende. L'astio dell'uomo nei confronti di Musy sarebbe poi aumentato a seguito delle vicende della società ferroviaria Arenaways. Furchì avrebbe voluto partecipare al salvataggio della società nella fase del fallimento, nel 2011. Così, secondo il racconto degli investigatori, prese contatto con una serie di imprenditori per formare una cordata. Chiese aiuto anche a Musy che, però, si sarebbe rifiutato di appoggiare la sua causa.

La svolta è arrivata nella notte. Gli investigatori di Torino hanno interrogato per diverse ore Furchì, che lavora in uno studio professionale poco distante dalla casa del consigliere. Una breve dichiarazione spontanea in cui si è professato innocente: così la notte scorsa Francesco Furchì, l'uomo fermato per il tentato omicidio di Alberto Musy, si è rivolto al pm Roberto Furlan durante l'interrogatorio. Alle domande degli inquirenti, che gli hanno elencato i numerosi indizi raccolti a suo carico, ha invece preferito non rispondere. L'inchiesta, condotta dalla Squadra Mobile, è stata coordinata dal pm Roberto Furlan.

Chi è Francesco Furchì – Il presunto sparatore di Musy, ha 50 anni ed è nato a Ricadi (Vibo Valentia). Presidente dell'Associazione culturale Magna Grecia Millenium, nelle ultime elezioni comunali a Torino era candidato nella lista Alleanza per Torino, cHe sosteneva la candidatura a sindaco di Musy.

Alberto Musy venne gravemente ferito il 21 marzo dell'anno scorso con sei colpi di pistola calibro 38. Erano le 8.30, quando un uomo con un casco integrale bianco da motociclista sul capo e un soprabito scuro citofonò in via Barbaroux, in centro a Torino. Attese che l'avvocato uscisse di casa per andare al lavoro. Un rapido scambio di battute, poi i colpi. Da quel giorno Musy è in coma, ricoverato in una casa di cura riabilitativa. Prima di perdere conoscenza, l'avvocato fa in tempo a dire a un vicino di casa: "è stato un uomo di 40 anni…".

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