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Agguato a Taranto: uccise tre persone, tra loro un bimbo di 4 anni

Le vittime sono un pregiudicato in semilibertà, la compagna e il bambino della donna. La loro auto è stata crivellata di colpi. Alfano invia 60 tra poliziotti e carabinieri. Il premier Renzi: “Un dolore atroce come padre”.
A cura di S. P.
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UPDATE 14.45 –
Ancora non è chiaro se l'obiettivo dei killer che ieri sera hanno ucciso tre persone fosse Orlando o la Fornari. Il primo era un pregiudicato in semilibertà che stava scontando una condanna a trent'anni per un duplice omicidio commesso nel 1998 e che da circa un anno, in virtù della buona condotta in carcere, stava beneficiando di permessi. La compagna, Carla Maria Fornari, non aveva precedenti ed era la vedova di Domenico Petruzzelli, ucciso nel maggio del 2011 insieme al pregiudicato Domenico Attorre. La donna aveva testimoniato al processo ai presunti killer del marito raccontando le sue preoccupazioni per la frequentazione con Attorre, criminale da poco scarcerato e di ritorno sulla scena e si era costituta parte civile. Il bambino caduto vittima dei killer era il terzo figlio della donna avuto da Petruzzelli, nato due mesi dopo l'omicidio del padre. Ieri sera viaggiava nell'auto, che era guidata dalla madre, seduto sul sedile anteriore fra le ginocchia di Orlando.

UPDATE – Il premier Matteo Renzi
ha chiamato il prefetto di Taranto per avere informazioni relative al drammatico agguato durante il quale è stato ucciso anche un bambino. “Un dolore atroce, da padre prima ancora che da presidente del consiglio”, ha commentato il premier. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha disposto invece l’invio immediato di 60 tra poliziotti e carabinieri nella provincia di Taranto: “Lo Stato – ha assicurato il ministro – darà una risposta rapida e concreta a un fatto di inaudita ferocia”. I rinforzi hanno già raggiunto la provincia pugliese e hanno  iniziato le proprie attività.

Tre persone sono state uccise ieri sera intorno alle 21.30 mentre erano in auto. Si tratta di un pregiudicato in semilibertà, Cosimo Orlando, della sua compagna Carla Maria Fornari e di un bambino di appena 4 anni, figlio della donna. Viaggiavano su un’auto sulla statale 106, la Taranto Reggio Calabria, quando sono stati raggiunti da diversi colpi di arma da fuoco. Stavano tornando a casa. Lo spietato agguato di stampo mafioso è avvenuto all’altezza dello svincolo per Palagiano. Inutili i soccorsi: la coppia e il bambino sono morti sul colpo crivellati dalle pallottole. Cosimo Orlando era alla guida, la sua compagna sedeva sul lato passeggeri e aveva in braccio il bambino. In auto, sui sedili posteriori, c’erano anche altri due bambini di sei e sette anni che sono rimasti illesi.

Obiettivo dei killer era probabilmente Cosimo Orlando – L’obiettivo del triplice omicidio probabilmente era l’uomo alla guida dell’automobile, pregiudicato 44enne in semilibertà. Da quanto ricostruito un’altra auto si è affiancata alla sua e dall’interno sono partiti una serie di proiettili che hanno colpito a morte lui, la sua compagna di 30 anni e il bambino di quattro anni. Il bambino ammazzato, stando a quanto ricostruito, sarebbe figlio della donna e di Domenico Petruzzelli, ucciso a sua volta in un agguato avvenuto a maggio 2011. Almeno una quindicina i colpi sparati ieri sera verso l’auto di Orlando da pochi metri di distanza. Poi i killer sono scappati a forte velocità. Secondo gli investigatori hanno sparato per uccidere pur sapendo che in auto c’erano tre bambini. Sarebbero stati alcuni automobilisti, pensando a un incidente, a dare l’allarme. La polizia ha istituito numerosi posti di blocco per rintracciare gli autori della strage.

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