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Agcom valuta multe per le compagnie telefoniche: “Basta con le bollette a 28 giorni”

L’Agcom ha rilevato che Wind, Vodafone, Tim e Fastweb – le quattro compagnie telefoniche che nel corso dell’ultimo anno hanno modificato la fatturazione dei servizi passando da 30 a 28 giorni – non hanno rispettato la delibera emessa dall’autorità nel mese di marzo 2017 e dunque sta valutando di comminare le dovute sanzioni per inadempienza e ha ulteriormente richiesto che la fatturazione venga di nuovo calcolata su base mensile.
A cura di Charlotte Matteini
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L'Agcom ha avviato provvedimenti sanzionatori nei confronti dei colossi della telefonia mobile che nei mesi scorsi, tra maggio 2016 e aprile 2017, hanno deciso di portare la fatturazione dei servizi telefonici dai consueti 30 giorni, dunque su base puramente mensile, a 28 giorni. Questa mossa ha fatto sì che improvvisamente i clienti si trovassero a pagare non più 12 bollette telefoniche all'anno, ma una in più, ovvero 13. Già nel marzo scorso Agcom intimò alle quattro compagnie telefoniche – Tim, Vodafone, Wind e Fastweb, di riportare la fatturazione a cadenza mensile per le fatture della telefonia fissa, delle offerte convergenti (fisso più Internet più mobile) e per il rinnovo delle offerte commerciali e ora, essendo ormai passati 6 mesi dalla prima delibera e non essendo stato posto alcun rimedio, l'Autorità per le comunicazioni ha deciso di procedere con le sanzioni.

"Al fine di garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi vigenti, nonché il controllo dei consumi e della spesa garantendo un’unità standard (mese) del periodo di riferimento delle rate sottostanti a contratti in abbonamento per adesione", ricorda l'Agcom nella sua nota, sottolineando inoltre "che per la telefonia fissa e per le offerte convergenti l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni e del rinnovo delle offerte dovesse avere come base il mese o suoi multipli". Al termine delle verifiche effettuate da Agcom, però, "è risultato che gli operatori menzionati non hanno ottemperato alla delibera dell’Autorità", dunque per questo motivo l'Autorità sta valutando di comminare sanzioni alle compagnie inadempienti.

"Bene, ma le sanzioni siano ora esemplari", ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. "A differenza di quanto sostenuto ieri alla Camera dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, al question time, non è vero che il Tar del Lazio il 7 giugno aveva accolto le richieste di sospensiva delle compagnie telefoniche, ma aveva solo anticipato il giudizio di merito. Dunque le compagnie telefoniche hanno proseguito imperterrite a violare la delibera di marzo scorso dell’Agcom, come se fossimo nel Paese delle banane. Per questo abbiamo presentato un esposto all’Antitrust, contro il reiterato comportamento degli operatori che si ostinano a fatturare a 28 giorni anche per la telefonia fissa", ha concluso Dona.

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