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In Afghanistan l’esercito riprende Kunduz, ma i talebani ribattono: “Siamo ancora qui”

L’esercito annuncia di aver ripreso la città ma i talebani smentiscono, decine di morti e centinaia di feriti.
A cura di Antonio Palma
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Dopo alcuni giorni di combattimenti anche casa per casa, i militari dell'esercito afghano hanno annunciato di aver ripreso il controllo della città di Kunduz che era caduta in mano ai talebani lunedì scorso. A renderlo noto in particolare è stato il ministro dell'Interno di Kabul, Ayub Salangi, che si è "congratulato con il popolo afghano" e ha parlato di "pesanti perdite tra gli insorti, ora in fuga". Secondo il portavoce dell'esercito, l'offensiva governativa è cominciata mercoledì sera verso le 23 locali e alle 4 le truppe hanno riconquistato il centro della città. Un residente del capoluogo di Kunduz, ha confermato all'ANSA che "pesanti combattimenti sono cominciati verso mezzanotte e all'alba le forze afghane avevano preso possesso della piazza centrale della città". A stretto giro però è arrivata anche l'immediata smentita dei talebani che hanno assicurato non solo di non essere fuggiti ma di aver "ricominciato ad attaccare il nemico". "La bandiera dei talebani sventola ancora sulla città" hanno annunciato gli insorti spiegando di aver conquistato l'area di Kilazal mettendo in fuga gli agenti di polizia che la presidiavano.

In effetti le operazioni militari nell'area, condotte sia dall'esercito afgano che dalla Polizia e da membri delle forze speciali con l'appoggio aereo statunitense, non sembrano per nulla concluse. Anche una fonte della polizia locale ha confermato che le truppe governative stanno rafforzando le loro posizioni e andranno avanti con l'operazione fino a controllare tutta la provincia. Gli scontri hanno causato già molte vittime e negli ospedali della provincia di Kunduz continuano ad arrivare morti e feriti. Le autorità afghane da parte loro hanno reso noto che sono stati uccisi centinaia di talebani anche se le cifre esatte delle vittime sono discordanti.

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