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Aereo russo caduto sul Sinai: ecco la ragazza seduta sopra la bomba

Maria Ivleva aveva 15 anni ed era seduta nel posto sotto cui era stata posizionata la bomba.
A cura di D. F.
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La prima persona a morire nel terribile attentato all'aereo russo precipitato il 31 ottobre sul Sinai a causa di una bomba a bordo posizionata da miliziani dello Stato Islamico è stata Maria Ivleva, 15 anni, passeggera seduta nel posto 30A, dove gli esperti che stanno conducendo l'inchiesta sul disastro hanno stabilito che era stato posizionato l'ordigno. Accanto a lei, al 30B, era invece seduta la 77enne Nadezhda Bashakova. Secondo i periti russi le due donne sarebbero morte immediatamente dopo una deflagrazione che ha sprigionato a bordo un'energia di almeno una tonnellata.

Molto probabilmente, sempre secondo gli investigatori, i primi a morire sono stati i passeggeri seduti immediatamente a ridosso dell'ordigno, mentre per tutti gli altri a bordo – in totale 224 – la morte è stata molto più lenta. L'esplosione ha infatti aperto uno squarcio nella fusoliera e fatto precipitare il velivolo da una quota di 31mila piedi, a una velocità stimata in mila al minuto.

L'"epicentro" dell'esplosione è stato scoperto grazie a una serie di test effettuati su un Airbus A321 e pubblicati online dal sito russo Life News. La teoria degli esperti è che la lattina, contenente presumibilmente un chilo di tritolo, sia stata posizionata sotto il sedile, nello spazio destinato al giubbotto di salvataggio. I dettagli della strage, tuttavia, andranno verificati dalle autorità russe, che al momento stanno ancora indagando in stretta collaborazione con quelle egiziane e inglesi.

E' stato proprio in seguito alla strage del volo Metrojet che il presidente russo Putin ha intensificato ulteriormente le operazioni in Siria: "Il nostro lavoro militare in Siria non deve solo continuare. Deve essere rafforzato in modo tale che i terroristi capiscano che la punizione è inevitabile. La Russia non starà ad asciugarsi le lacrime dall'anima e dal cuore. Questa tragedia resterà con noi per sempre, ma questo non ci impedirà di trovare e punire il colpevole".

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