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Aereo precipitato: arrestato proprietario della compagnia, funzionaria scappa in Brasile

I procuratori boliviani hanno arrestato Gustavo Vargas Gamboa, il proprietario del vettore Lamia, il cui aereo è precipitato in Colombia. Nell’incidente sono morte 71 persone, tra cui diversi giocatori della squadra di calcio brasiliana del Chapecoense.
A cura di Susanna Picone
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Le autorità boliviane hanno arrestato Gustavo Vargas Gamboa, il direttore generale della compagnia aerea Lamia, il cui aereo è precipitato in Colombia uccidendo 71 persone tra cui gran parte della squadra di calcio brasiliana Chapecoense. Solo sei persone sono sopravvissute al terribile schianto. Oltre al dirigente sono stati arrestati tre dipendenti della compagnia. Come ha reso noto il procuratore che indaga sul caso, Ivan Quintanilla, l'accusa formulata è quella di negligenza che potrebbe trasformarsi in omicidio colposo. Co-proprietario della compagnia aerea era anche Miguel Quiroga, pilota del volo che si è schiantato la scorsa settimana in Colombia. Secondo l’ipotesi avanzata nei giorni scorsi da alcuni media sudamericani, il pilota non avrebbe detto di essere rimasto a secco di carburante temendo la revoca della licenza di volo. La compagnia aerea Lamia è indagata per le presunte responsabilità nello schianto dell'aereo.

Le ipotesi dello schianto – Tra le ipotesi più accreditate dalla tragedia c’è quella che l'aereo sia precipitato perché rimasto senza combustibile poco prima di arrivare all'aeroporto di Rionegro, che serve Medellin. Lo stesso dirigente Vargas qualche giorno fa ha ammesso a un quotidiano che l'aereo doveva rifornirsi di combustibile nella cittadina boliviana di Cobija, nell'estremo nord del paese, prima di continuare la rotta verso Medellin. L'arresto di Vargas Gamboa, seguito all'esame dei documenti e dei computer sequestrati alla compagnia, è avvenuto poco prima di una riunione a Santa Cruz tra i procuratori di Bolivia, Brasile e Colombia, che condurranno l'inchiesta sull’incidente aereo. Intanto, da quanto è emerso, la funzionaria aeroportuale boliviana che autorizzò il piano di volo dell’aereo precipitato, nonostante probabilmente si fosse accorta dei problemi di penuria di carburante, ha chiesto rifugio in Brasile.

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