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Adele De Vincenzi, la telefonata al 118: “Gli amici non vogliono chiamare l’ambulanza”

Adele De Vincenzi, studentessa di 16 anni, è morta dopo aver assunto una dose di Mdma. Cristian, un netturbino in servizio il giorno della morte di Adele, aveva subito chiamato il 118 dicendo che gli amici della ragazza non volevano chiamare l’ambulanza mentre lei tremava tutta e stava per morire.
A cura di Stefano Rizzuti
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Adele De Vincenzi, 16 anni (Facebook).
Adele De Vincenzi, 16 anni (Facebook).

“È con degli amici, ma loro non vogliono chiamare l’ambulanza”: sono le parole che Cristian, un 38enne netturbino in servizio a Genova il giorno della morte di Adele De Vincenzi, ha pronunciato parlando al telefono con il 118 dopo aver visto la ragazza di soli 16 anni in evidente difficoltà. “C’è una ragazzina, avrà più o meno 15 anni, trema tutta. È con altri amici e sembra che abbia preso chissà cosa, ma loro non vogliono chiamare l’ambulanza”, dice l’uomo nella telefonata pubblicata da Il Secolo XIX.

Adele, studentessa di 16 anni di Chiavari, si è sentita male la sera del 28 luglio vicino alla stazione di Brignole, in via San Vincenzo. La ragazza è morta dopo aver assunto una dose di Mdma, una potente metanfetamina. Adele è deceduta 40 minuti dopo essere stata portata al pronto soccorso dell’ospedale Galliera. Il fidanzato e un amico di Adele erano stati arrestati e poi messi ai domiciliari con l’accusa di aver ceduto della droga alla minorenne.

La telefonata di Cristian al 118 per chiedere i soccorsi ad Adele De Vincenzi

Nella telefonata pubblicata dal giornale ligure, l’uomo che ha chiamato i soccorsi spiega di essere uno spazzino e aggiunge: “Mi sento male a vedere questa scena, venite subito con una ambulanza”, dice ricordando che si trova al civico 30 di via San Vincenzo. Quando gli operatori del 118 le chiedono se la ragazza è cosciente, Cristian risponde: “Non è cosciente, trema tutta, butta gli occhi all’indietro”.

In questura l’uomo ha aggiunto alcuni dettagli al suo racconto. Dopo aver visto la ragazza crollare a terra, Cristian si è avvicinato per soccorrerla ma i ragazzi gli avrebbero risposto di “non chiamare nessuno, semmai di darle dell’acqua”. Le parole del netturbino potranno avere un peso rilevante nella vicenda dei due ragazzi ai domiciliari: il fatto che i due non abbiano voluto chiamare l’ambulanza probabilmente peggiorerà la loro situazione e potrebbero dover rispondere di accuse più gravi dell’aver dato la dose letale di Mdma ad Adele.

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