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Addio alle monete da 1 e 2 centesimi? No, il Governo fa marcia indietro

Malgrado l’emendamento approvato nella manovra bis, le monete da 1 e 2 centesimi continueranno a essere coniate e diffuse.
A cura di Redazione
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Come vi abbiamo raccontato, con un emendamento alla manovra bis presentato da Sergio Boccadutri del Partito Democratico, si era disposto la messa fuori corso delle monete da 1 e 2 centesimi. Essenzialmente si prevedeva di stoppare la coniazione delle monete da parte della Zecca dello Stato, stabilendo "le modalità attraverso cui i pagamenti effettuati in contanti sono arrotondati nel periodo di sospensione". La norma necessitava di un apposito decreto attuativo, entro il primo settembre, e avrebbe dovuto comportare un risparmio di circa 23 milioni di euro per le casse dello Stato.

Come riporta Alessandro Barbera su La Stampa, invece, il Governo sembrerebbe intenzionato a fare marcia indietro, presentando una norma nella prossima finanziaria. Si legge sul sito del quotidiano torinese:

Primo: sospendere il conio di quelle monete non produce alcun risparmio. L’estensore dell’emendamento aveva calcolato un risparmio di 23 milioni di euro. Ma senza di esse la Zecca sarebbe costretta ad aumentare la produzione (e il relativo costo) per le monete da cinque centesimi. Secondo: pur smettendo di coniare le due monetine, nessun negoziante sarebbe in ogni caso autorizzato a rifiutarle. La Banca centrale europea l’ha scritto chiaramente in due pareri spediti a Belgio e Finlandia che avevano già approvato norme simili a quella italiana. E non solo per la ragione logica per cui non si può impedire ad uno spagnolo o ad un tedesco di usare quelle monetine in Italia, ma perché il potere di decidere o meno la circolazione legale di pezzi della moneta unica non è dei parlamenti nazionali, bensì del Consiglio europeo. […] Sia in Finlandia che in Olanda è consentito ai negozianti di arrotondare i prezzi ai cinque centesimi: su questo i parlamenti nazionali sono liberi di legiferare. In ogni caso «non si può impedire ai clienti di pagare l’esatto ammontare dovuto usando le monete da uno e due centesimi».

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