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Addio a Marina Bonfigli, la “vecchia signora”del teatro italiano

L’attrice si è spenta all’ospedale Gemelli di Roma all’età di 84 anni. Ha trascorso una vita sulla scena, studiò all’Accademia d’Arte Drammatica diretta da Silvio D’Amico e sin da giovanissima ha recitato nei più importanti teatri italiani anche accanto a Giorgio Strehler. Interpretò ruoli dal grosso calibro in autori classici da Goldoni e Pirandello a Miller, fino a Molière, fu un talento poliedrico che contribuì anche al cinema e alle televisione italiana.
A cura di Silvia Buffo
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Marina Bonfigli
Un ricordo del 1947 di Marina Bonfigli, accanto a Nino Manfredi

Lo scorso anno Marina Bonfigli, era ancora sulla scena con i suoi 84 anni, insieme a Isa Barzizza, nella divertente "Guida alla sopravvivenza delle vecchie signore". Una vita dedicata al teatro, quella dell'attrice romana, nata il 3 febbraio 1930, che si è spenta il 10 dicembre. I suoi amori furono Paolo Ferrari, che sposò nel 1956, ed è stata la compagna, per molti anni, di Giulio Bosetti, con il quale condivise l'amore per il teatro e, qualche anno fa, insieme costituirono una società per salvare il Teatro Carcano di Milano.

Sin da adolescente si approcciò al teatro, aveva solo quindici anni quando si iscrisse all'Accademia di Arte Drammatica, diretta da Silvio D'Amico. Qui ebbe modo di costruire tutto il suo talento e la sua versatilità artistica che la condusse ad un fortunato debutto al Teatro Quirino nel ruolo da protagonosta di Giannina, dell'importante opera goldoniana "Il ventaglio" , diretta da Orazio Costa.

Un'importante svolta alla sua carriera teatrale la ebbe in occasione della sostituzione di Lilla Brignone nel "Corvo "di Carlo Gozzi per la regia di Giorgio Strehler, quando entrò a far parte del Piccolo Teatro di Roma, diretto da Orazio Costa. In quella fase della sua vita era impregnata nell'interpretazione del personaggio di Doralice nella "Famiglia dell'antiquario" di Goldoni. La sua carriera decollò vertiginosamente accanto alla compagnia Gioj-Cimara-Bagni allo Stabile di Genova e, dopo una serie di ruoli, fu scelta da Strehler per il personaggio di Polly ne "L'opera da tre soldi" di Bertolt Brecht, in prima assoluta in Italia. Ormai conosciuta, si prese una pausa dal teatro per poi ritornare a lavorare allo Stabile di Genova e al Piccolo di Milano.

Il 1974 fu un anno cruciale per il suo percorso, prese parte alla Cooperativa Teatro Mobile diretta da Giulio Bosetti, anche suo compagno di vita, accanto al quale ebbe l'occasione di interpretare ruoli dal grosso calibro in autori classici da Pirandello a Miller, fino a Molière. Con la Compagnia del Teatro Carcano, diretta da Giulio Bosetti, ha avuto modo di calcare la scena fino a qualche anno fa, chiudendo così il cerchio una vita nata e conclusa con l'amore per il teatro.

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