119 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Ad aprile le diede 15 coltellate, oggi è già libero. Lei: “Costretta a vivere sotto scorta”

La paradossale vicenda di Laura Roveri, 25enne veronese che il 12 aprile venne accoltellata 15 volte dal suo ex. Oggi lui è già agli arresti domiciliari, lei invece deve vivere sotto protezione.
A cura di Davide Falcioni
119 CONDIVISIONI
Immagine

Era il 12 aprile scorso e Laura Roveri, 25 anni di Verona, venne accoltellata dal suo ex fidanzato Enrico Sganzerla in una discoteca: 15 fendenti che le fecero rischiare la vita due volte; la prima quella sera stessa, la secondo dopo pochi giorni, quando era ricoverata in ospedale ed ebbe un aneurisma. Lui venne arrestato ma è rimasto dietro le sbarre solo un paio di mesi, quando venne scarcerato per essere sottoposto a una terapia rieducativa in un centro specializzato. Pochi giorni fa, invece, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Qualche giorno fa Laura si è sfogata sul suo profilo facebook: "Volete liberarvi della vostra ex? Nessun problema, oggi grazie ai nostri pm tre mesi di villeggiatura e sei a casa. Buongiorno Italietta…".

Laura: "In Italia la giustizia non esiste"

Un post tagliente, pieno di rammarico per l'esito di una vicenda che solo per fortuna non ha lasciato conseguenze drammatiche: "Cinque mesi fa con quindici coltellate il mio fidanzato ha cercato di ammazzarmi con premeditazione e io ho rischiato la vita, da tre giorni è già a casa in pantofole con i suoi genitori e a me invece hanno dato la scorta per proteggermi da lui visto che abitiamo a soli 13 chilometri di distanza. Se questa è la nostra giustizia, allora in Italia la giustizia non esiste". Con Sganzerla scarcerato ora a vivere da "reclusa" è la sua ex fidanzata, vittime della violenza dell'uomo, del quale porta ancora i segni sulla pelle: "La verità è che io non sono e non potrò mai più essere la stessa persona di prima. Ai giudici, però, evidentemente non è bastato per punirlo. E siccome mi sono salvata, a soli cinque mesi di distanza da quando ha cercato di uccidermi gli hanno già concesso i domiciliari nella casa dei suoi genitori. Questo è un insulto non solo a me ma a tutte le donne".

"Ci dicono di denunciare gli uomini violenti, ma poi li lasciano liberi"

Come darle torto? Come non capire il rammarico di una donna che ha rischiato la vita ed oggi deve convivere con la paura che accada di nuovo: "Ci dicono di denunciare gli uomini violenti e si fanno le campagne contro il femminicidio. A cosa servono prevenzione e sensibilizzazione, se poi il trattamento giudiziario che spetta a un omicida mancato è un soggiorno a casa con mamma e papà?".

119 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views