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Accoltella il fidanzato in casa e lo lascia morire dissanguato senza chiamare i soccorsi

La 23enne inglese accusata di aver atteso oltre 45 minuti prima di allertare i soccorsi, non menzionando l’accoltellamento e dicendo di non avere fretta per l’ambulanza.
A cura di A. P.
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Prima ha accoltellato il fidanzato colpendolo con un grosso coltello da cucina al petto poi come se nulla fosse ha atteso che l'uomo morisse dissanguato tra atroci dolori senza chiamare i soccorsi in tempo per salvarlo. È la pesante accusa nei confronti di una donna britannica di 23 anni, Emma-Jayne Magson, arrestata e ora sotto processo a Leicester, in Inghilterra, per rispondere del reato di omicidio. Secondo l'accusa, la donna al termine di una violenta lite col fidanzato James Knight, lo avrebbe accoltellato di sorpresa con un lama da 12 centimetri affondandola nel petto.

Dopo l'accoltellamento la donna avrebbe atteso che l'uomo si dissanguasse e solo oltre 45 minuti dopo ha fatto una chiamata al numero di emergenza. Al telefono, però, è apparsa del tutto tranquilla. Come ricostruito durante il processo, la donna infatti aveva parlato di un semplice malore nascondendo la coltellata e all'operatore, che le diceva che l'ambulanza avrebbe ritardato, ha risposto che non era un problema perché non c'era urgenza.

Tutti elementi a suo carico anche se la donna parla di accoltellamento per legittima difesa. "Ha agito per rabbia e non per proteggere se stessa" ha sottolineato invece l'accusa, spiegando che la coppia, che aveva già un rapporto conflittuale da qualche tempo, dopo una serata fuori aveva iniziato un litigio poi finito in tragedia.

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