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Abu Mazen e Peres l’8 giugno in Vaticano per pregare con Papa Francesco

La data è stata fissata: si vedranno domenica 8 giugno, nel pomeriggio, i presidenti di Israele e della Palestina, Shimon Peres e Abu Mazen, per l’incontro di preghiera per la Terra Santa voluto da Bergoglio.
A cura di Susanna Picone
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Durante il suo viaggio in Terra Santa Papa Francesco aveva rivolto il suo invito ai leader del Medio Oriente affinché si recassero nella sua casa, in Vaticano, per pregare insieme per la pace. Un invito che, a pochi giorno dal ritorno del Pontefice a Roma, ha trovato riscontro. È stata infatti fissata la data dell’incontro in Vaticano tra i presidenti di Israele e Palestina. Il portavoce della Santa Sede vaticana, padre Federico Lombardi, ha reso noto che nel pomeriggio di domenica 8 giugno avverà l’incontro tra Papa Francesco, il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen. Padre Lombardi ha sottolineato che “tale data è stata accettata dalle due parti”, a distanza riavvicinata dal viaggio di Bergoglio in Terra Santa. I tempi dovevano essere necessariamente brevi poiché l'incontro doveva svolgersi prima dell'imminente scadenza del mandato del presidente Peres. Ora che la data è fissata saranno definite le modalità e i contenuti dell'inedito vertice di pace che vedrà anche la presenza di un rabbino e di un religioso musulmano.

L’invito di Papa Francesco durante il suo viaggio in Terra Santa

Domenica scorsa, nel corso della seconda giornata del suo viaggio apostolico in Terra Santa, Bergoglio  – prima al termine della messa celebrata a Betlemme e poi nel discorso pronunciato all'aeroporto di Tel Aviv – aveva detto ad Abu Mazen e poi a Shimon Peres che avrebbe offerto la sua casa in Vaticano per un incontro di preghiera sottolineando che “costruire la pace è difficile ma vivere senza pace è un tormento”. “Tutti gli uomini e le donne di questa Terra Santa ci chiedono di portare davanti a Dio la loro ardente aspirazione alla pace”, aveva detto Papa Francesco spiegando che tutti desideriamo la pace. “Sarà un incontro di preghiera – aveva poi precisato Bergoglio ai giornalisti durante il volo di ritorno dalla Terra Santa -, non sarà per fare una mediazione o cercare soluzioni, no. Ci riuniremo a pregare, soltanto. E poi, ognuno torna a casa. Ma io credo che la preghiera sia importante e pregare insieme senza fare discussioni di altro tipo, questo aiuta”.

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