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Aboca minaccia di delocalizzare: “Troppi pesticidi, meglio andare in Marocco”

Il titolare dell’azienda farmaceutica italiana minaccia di delocalizzare dalla Val Tiberina a causa della presenza di coltivazioni che fanno uso di pesticidi.
A cura di D. F.
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"Se non si vogliono eliminare i pesticidi in agricoltura nell’Alta Valle del Tevere allora continueremo a produrre solamente in Val di Chiana e delocalizzeremo in Marocco". A dirlo, nei giorni scorsi, è stato Valentino Mercati, presidente e fondatore di Aboca Spa, azienda della Valtberina leader nella produzione di prodotti a base di complessi molecolari naturali, prodotti fitoterapeutici, e piante medicinali. L'imprenditore ha usato i toni duri in occasione di un convegno tenutosi a Città di Catello e intitolato "Tabacco e territori biologici tra sviluppo rurale e diritti: la conversione si può… e conviene a tutti".

Mercati ha minacciato di delocalizzare perché decine di agricoltori che confinano con i suoi terreni utilizzerebbero tecniche non biologiche per la coltivazione del tabacco. Gli altri produttori avevano replicato facendo notare l’esistenza di un disciplinare comunitario sull’utilizzo dei fitofarmaci al quale si sarebbero scrupolosamente attenuti. Mercati era arrivati dapprima a diffidare i 40 agricoltori, quindi a ritirare l'azione legale: "I sindaci e l’economia locale non ci ascoltano, al punto che ho dovuto rinunciare alle azioni intraprese verso chi impiega prodotti chimici. Se chi di dovere non ha tenuto in considerazione le nostre esigenze, vuol dire che non siamo poi così importanti per questo territorio e allora ce ne andiamo".

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