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A Torino il primo trapianto di rene da sveglio: paziente parlava con i medici

Per la prima volta in Italia, a Torino, è stato trapiantato un rene a un paziente sveglio. L’intervento è stato eseguito senza anestesia generale, ma con sola anestesia combinata peridurale e spinale.
A cura di Susanna Picone
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L’episodio risale allo scorso 22 dicembre quando, al Policlinico di Napoli, un medico radiologo ha picchiato una donna in sala operatoria. Quando questa ha iniziato ad agitarsi lui le ha messo le mani addosso. È stato sospeso dall’esercizio della professione per 2 mesi.

Per la prima volta in Italia, all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, un paziente ha ricevuto un trapianto di rene da sveglio. Il paziente, un 38enne napoletano affetto da sindrome di Alport, è andato sotto i ferri senza anestesia generale ma con una combinazione di anestesie locali. E, durante l’intervento, ha anche chiacchierato con l'équipe chirurgica. L'intervento chirurgico è stato eseguito lo scorso 29 agosto e il donatore era di un uomo di 41 anni morto a Novara dopo un grave trauma cervicale che oltre ai reni ha donato anche cuore e fegato.

Il paziente non poteva sopportare l’anestesia totale – Il paziente è stato operato senza l’anestesia totale perché a causa di una grave insufficienza respiratoria ostruttiva-restrittiva non avrebbe potuto sopportarla. Per questo motivo – hanno fatto sapere i medici delle Molinette – è stata usata “per la prima volta la tecnica dell'anestesia combinata peridurale e spinale, mai utilizzata prima per un trapianto”. “Ciò ha permesso al paziente di ridurre al minimo i rischi anestesiologici e di non avere necessità di rianimazione post-operatoria”, hanno spiegato ancora i medici. Era questo l’unico modo per poter trapiantare al paziente l’organo di cui aveva bisogno.

Intervento unico in Italia all'ospedale Molinette – L’intervento è durato circa quattro ore ed è tecnicamente riuscito: ora il paziente è ricoverato nella Nefrologia universitaria diretta da Luigi Biancone. “Durante il trapianto – hanno fatto sapere dall’ospedale – il paziente era sveglio in perfetto benessere e ha potuto chiacchierare amabilmente con gli operatori”. Artefice della metodica Fabio Gobbi dell'Anestesia Rianimazione 3 diretta da Pierpaolo Donadio. In sala operatoria erano presenti anche i chirurghi vascolari Piero Bretto e Federica Giordano, e l'urologo Giovanni Pasquale.

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